Antonio De Marco, omicida reo confesso dell'arbitro Daniele De Santis e della sua fidanzata Eleonora Manta, ha lasciato l'isolamento ed è stato trasferito in una cella singola del carcere di Lecce. Lo studente di Scienze infermieristiche, come hanno fatto sapere dai vertici della casa circondariale, dovrà ora essere protetto da eventuali aggressioni da parte degli altri detenuti.
Il killer dei fidanzati ha lasciato l'isolamento
Nei giorni scorsi Antonio De Marco ha terminato il periodo di isolamento a cui era stato sottoposto in seguito al suo arresto, avvenuto il 28 settembre scorso.
Ora, il 21enne di Casarano si trova in una cella singola della sezione dedicata ai reati contro la persona del carcere penitenziario di Borgo San Nicola. Nonostante il giovane non divida la nuova sistemazione con altri detenuti, sono state predisposte una serie di rigide misure e di controlli serrati volti a evitare possibili aggressioni nei suoi confronti.
La decisione del trasferimento è stata assunta dalla Direzione penitenzia solo recentemente, ma in realtà il procuratore capo Leonardo Leone De Castris e il sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini, avevano già dato il nulla osta tempo fa. Il primo periodo di isolamento di De Marco sarebbe stato dettato da motivi sanitari legati all'alto rischio di contagio da Covid-19.
In un secondo momento, invece, si era preferito monitorare ulteriormente il ragazzo per evitare che commettesse un gesto estremo o atti di autolesionismo. Nella relazione d'ingresso, infatti, De Marco era stato presentato come un soggetto a rischio.
Antonio De Marco non sarà sottoposto a rito abbreviato
Il 21enne, in queste settimane, sta continuando a sostenere i colloqui con i consulenti psichiatrici.
Come stabilito dal gip Michele Toriello (in seguito all'istanza presentata dai legali della famiglia di Daniele De Santis al pm Maria Consolata Moschettini) il giovane non è però sottoposto a test psicodiagnostici. Gli avvocati delle vittime, infatti, ritengono - sulla scorta del parere espresso dal loro consulente di parte Massimo Picozzi - che questi accertamenti possano condizionare un'eventuale perizia psichiatrica.
Al termine dei colloqui (l'ultimo è in programma per il 18 dicembre) gli specialisti Elio Serra e Felice Carabellese depositeranno la consulenza finale e i legali stabiliranno se avanzare al gip, magari nell’ambito dell’incidente probatorio, la richiesta di perizia psichiatrica.
Tuttavia, dopo un recente pronunciamento della Corte Costituzionale, i legali di De Marco, gli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario, non potranno chiedere per il loro assistito rito abbreviato (che, ricordiamo consente lo sconto di un terzo della pena). Nei giorni scorsi, infatti, è stato rigettato il ricorso presentato da alcuni Tribunali italiani relativamente all’inapplicabilità del giudizio abbreviato per i reati punibili con l’ergastolo (come quello commesso dal giovane in via Montello).