Il fiume Adige non ha ancora restituito il corpo di Peter Neumair, il 63enne scomparso da Bolzano il 4 gennaio scorso. Nella giornata di oggi, domenica 21 febbraio, si sono immersi i sub dei reparto Subacquei dei Carabinieri del Comando Stazione Genova Voltri. Le operazioni hanno dato esito negativo ma, da quanto si apprende, sarebbero stati recuperati una serie di oggetti che, per togliere ogni dubbio, verranno analizzati. Secondo la Procura di Bolzano, che si sta occupando del caso di Cronaca Nera, l'uomo sarebbe stato ucciso con la moglie Laura Perselli dal figlio Benno.

Il giovane continua però a proclamarsi innocente.

Continuano le ricerche di Peter Neumair

Nella giornata di ieri sono ricominciate, in località Ischia Frizzi, le ricerche di Peter Neumair. A immergersi nelle acque gelide dell'Adige, per la prima volta, sono stati i sommozzatori di Genova Voltri, da sempre considerati una delle unità più preparate e specializzate a livello internazionale. Le ricerche, per motivi di sicurezza, sono continuate fino al tramonto. Sulle operazioni, come da protocollo, si sta mantenendo il massimo riserbo. Tuttavia, sembra chiaro che il corpo dell'ex insegnante di liceo non sia stato individuato. I sub, però, avrebbero prelevato una serie di piccoli oggetti, al momento non meglio identificati.

Il materiale è stato consegnato ai colleghi del comando provinciale di via Dante che, nei prossimi giorni, provvederanno ad analizzarli.

Gli inquirenti sono certi che i resti dell'uomo siano stati gettati dal ponte di Vadena e, nonostante le grandi difficoltà riscontrate in queste settimane, non vogliono arrendersi e continuano le ricerche.

Lo scorso 6 febbraio, il corpo della moglie di Peter, Laura Perselli, 68 anni, è stato recuperato nel tratto di Adige che scorre tra gli abitati di San Floriano e Laghetti, a pochi km a sud di Bolzano.

Benno voleva depistare le indagini

Il 29 gennaio scorso, a 25 giorni dalla scomparsa di Peter Neumair e Laura Perselli, il figlio trentenne della coppia, già indagato, è stato arrestato con l'accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere.

Il giovane attualmente si trova rinchiuso in una cella del carcere di Bolzano e, nonostante il pesante quadro indiziario a suo carico, continua a dirsi innocente.

Stando a quanto emerso durante le lunghe e delicate indagini, però, il giovane, grande cultore della forma fisica, fin dalle ore successive alla scomparsa dei genitori, avrebbe messo in atto una serie di tentativi di depistaggio. Sembra che il ragazzo, intenzionato a "confondere le acque" abbia in particolar modo provato a minare le capacità di ricerca dei cani molecolari. Gli animali impiegati, infatti, non riuscirono a individuare una traccia ben precisa e, partendo dall'abitazione dei coniugi Neumair di via Castel Roncolo 22, presero ben tre piste diverse. Un comportamento anomalo che, fin da subito, avrebbe insospettito gli istruttori dell'unità cinofila.