La sera del 29 aprile i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Rho hanno arrestato a Lainate (Milano) un cittadino italiano di 39 anni. All'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Milano nei suoi confronti, hanno contribuito le indagini condotte dall'Arma sotto la direzione della procura di Milano, che da tempo aveva attenzionato il soggetto. Già noto in passato alle forze dell'ordine, è ritenuto responsabile - si apprende da un comunicato - di reati di atti persecutori, lesioni personali aggravate e resistenza a pubblico ufficiale.

La ricostruzione dei fatti

L'indagine è nata da una serie di denunce formalizzate nei giorni precedenti presso la stazione dei carabinieri di Lainate. Dopo una celere attività di investigazione alla ricerca dei necessari riscontri fattuali e testimoniali, i militari non hanno tardato a riconoscere e individuare il responsabile, già gravato da svariati precedenti penali e di polizia.

Nella fattispecie, il 26 aprile scorso la sezione radiomobile era intervenuta dopo che l'uomo in questione aveva tagliato i tubi dei freni dell'automobile dei vicini di casa. Giunti sul posto, gli ufficiali dei carabinieri hanno dovuto usare la forza per sedare una colluttazione nel frattempo ingaggiata dal soggetto che, nel tentativo di sottrarsi al controllo, si era alterato.

L'attività di stalking

Secondo i carabinieri che hanno condotto l'indagine, tuttavia, l'arrestato avrebbe posto in essere nei giorni precedenti una serie di comportamenti anomali, inizialmente dovuti a banali liti di vicinato, anche per futili motivi, ma di lì a poco degenerati in una efferata attività di stalking. Una persecuzione tale - secondo gli inquirenti - da aver determinato nelle vittime del circondario uno stato di continuo e costante turbamento a causa dei ripetitivi atti molesti.

Uno dei denuncianti ha dichiarato alle autorità di aver subito dall'uomo numerose manifestazioni di atti persecutori, e di avere fra l'altro riportato, per mano dell'arrestato, lesioni personali di non poco conto.

Una comunità scossa

Gli inquirenti, una volta compiuti gli adempimenti di rito, hanno subito provveduto a condurre l'uomo nel carcere di San Vittore.

Nelle prossime ore verrà sentito dall'autorità giudiziaria per l'interrogatorio di garanzia.

La tempestività dell'intervento dei militari di Rho ha senza dubbio restituito la tranquillità a una comunità scossa dagli eventi di questi giorni. Resta per le vittime e per i denuncianti una forte incertezza sulla qualità della sicurezza e della tranquillità dei quartieri. Da qui l'invocazione di maggiori controlli nelle zone residenziali, specialmente - ricorrendone i presupposti - nei confronti di chi abbia già dei precedenti.