Alle 2 del pomeriggio di domenica 11 aprile la Polizia di Minneapolis ha ucciso un ragazzo afroamericano di vent'anni a Brooklyn Center, zona periferica della città americana di Minneapolis.

La vittima, identificata dai familiari quale Daunte Wright, ha perso la vita in seguito a dei colpi di arma da fuoco esplosi da un agente che l'aveva fermato per un controllo mentre il giovane si trovava alla guida del suo veicolo.

L'episodio ha innescato nuove proteste contro le forze dell'ordine americane proprio mentre in città si sta svolgendo il processo a Derek Chauvin, l'agente di polizia accusato della morte di George Floyd avvenuta il 25 maggio 2020 che aveva avuto una massiva eco mediatica rafforzata dalle proteste del movimento 'Black Lives Matter'.

Le dinamiche dell'accaduto

Dalle prime ricostruzioni sembra che un agente della polizia di Minneapolis, dopo aver fermato un'auto per violazione del codice della strada, si sarebbe accorto che il conducente del veicolo avesse un mandato di arresto in sospeso.

A quel punto sarebbero scattate le manette ma l'afroamericano, deciso a rientrare nella sua auto, avrebbe fatto resistenza all'arresto, costringendo uno dei militari presenti sul posto ad aprire il fuoco.

Katie, la madre della vittima, ha dichiarato che il figlio le avrebbe telefonato durante il fermo della polizia per avere delucidazioni circa l'assicurazione del veicolo e che la linea, prima disturbata da un fruscio, sarebbe in seguito caduta.

Dopo l'accaduto gli agenti sarebbero tornati nel commissariato di zona in attesa di venire interrogati circa le dinamiche del fatto.

Le accese proteste dei cittadini

Poco dopo la diffusione della notizia dell'incidente occorso al ragazzo, centinaia di manifestanti sono scesi in strada e hanno condotto una marcia fino alle porte del commissariato di Polizia locale.

Ad attenderli hanno trovato un manipolo di agenti in tenuta anti-sommossa che, per cercare di contenere la folla inferocita e sedare i tafferugli, ha dovuto usare gas lacrimogeni.

Le proteste sono andate avanti fino alle 23 di domenica 11 aprile e il sindaco della città Mike Elliott, secondo quanto dichiarato dall'emittente TV CCN, ha imposto il coprifuoco e invitato via Twitter i concittadini a ''stare a casa, al sicuro''.

Il suo appello è stato seguito da quello del governatore del Minnesota Tim Waltz che ha twittato che ''sta monitorando attentamente la situazione''.

La giunta ha inoltre convocato alcuni membri della Guardia Nazionale, già schierati in occasione del processo all'agente Chauvin, a presidiare la zona di Brooklyn Center; infine il sindaco, come ulteriore misura cautelativa, ha imposto la chiusura degli edifici scolastici.