L'autopsia eseguita sul corpo di Peter Neumair, 63 anni, non ha fornito dati certi sulle cause del decesso. I resti recuperati nei giorni scorsi nell'Adige, all'altezza dell'abitato di Ravina (alle porte di Trento) sarebbero stati compromessi dalla lunga permanenza in acqua. Il sostituto procuratore Igor Secco - che si sta occupando del caso di Cronaca Nera con la collega Federica Iovene - ha disposto che vengano effettuati ulteriori accertamenti volti a verificare se l'ex insegnante di liceo sia stato veramente strangolato dal figlio Benno, reo confesso.

L'autopsia sul corpo del padre di Benno

Dopo oltre quattro mesi di ricerche, martedì 27 aprile è stato recuperato anche il corpo di Peter Neumair, l'insegnante di Bolzano scomparso il 4 gennaio scorso.

Giovedì 29, su richiesta della Procura altoatesina, si è svolta, presso la camera mortuaria del cimitero di via Giusti a Trento, l'autopsia. L'esame è stato eseguito dal dottor Dario Raniero, anatomopatologo dell'Università di Verona, alla presenza del dottor Eduard Egarter, primario dell'ospedale di Bolzano e consulente della difesa.

Raniero, qualche mese fa, aveva preso parte anche agli accertamenti sul corpo della moglie di Peter, Laura Perselli. La donna, 68 anni, era stata rinvenuta il 6 febbraio scorso sempre nelle acque dell'Adige, a sud di Bolzano, tra la frazione di San Floriano e quella di Laghetti, ad Egna. Qualche giorno più tardi il figlio Benno, già in carcere con l'accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere, aveva confessato il delitto spiegando di aver ucciso, con un cordino d'arrampicata, prima il padre e poi la madre e di aver gettato i loro corpi dal ponte Vadena.

Il giovane, dopo essere stato informato dell'avvenuto ritrovamento del padre si è detto "sollevato".

Il corpo del padre di Benno risulterebbe compromesso

Stando a quanto emerso finora, dall'autopsia sul corpo di Peter Neumair non sarebbero emersi nuovi elementi utili. I resti dell'uomo, infatti, sarebbero stati compromessi dalla lunga permanenza nelle acque dell'Adige.

Per il medico legale, dunque, non è stato agevole eseguire i necessari accertamenti sul materiale biologico e sui tessuti.

Nelle scorse ore, i sostituti procuratori Igor Secco e Federica Iovene hanno chiesto al medico legale di trattare i tessuti molli del collo con la formalina. La formalina è una sostanza acquosa utilizzata come conservativo di materiale organico e, per questo, potrebbe permettere agli esperti di individuare la presenza di eventuali micro-lesioni causate da strangolamento.

Tuttavia, per il momento, sembra sia stato appurato che tutte le contusioni e le fratture riscontrate sulla salma sono di tipo post-mortem e sarebbero state causate dalla forza della corrente dell'Adige.