Gli americani Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth sono stati condannati all’ergastolo per l’omicidio del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. Il verdetto della Corte d’Assise del Tribunale di Roma, presieduta da Marina Finiti, è arrivato nella serata del 5 maggio dopo una camera di consiglio durata 13 ore. La moglie del militare, Rosa Maria Esilio, ha seguito le varie fasi del processo ed ha atteso in aula il verdetto dei giudici arrivato dopo 50 udienze. “Questa sentenza non riporterà in vita Mario ma è stata dimostrata la sua integrità morale dopo tante insinuazioni” - ha riferito la vedova subito dopo la lettura della sentenza.

Parole di fuoco sono, invece, arrivate dai legali degli imputati con Renato Borzone, avvocato di Finnegan Lee Elder, che ha definito la decisione dei magistrati una vergogna per l’Italia. “Qui c’è un ragazzo di diciannove anni che ha subito un’aggressione” - ha affermato il legale annunciando che presenterà ricorso in Appello.

Il legale di Finnegan Lee Elder attacca i giudici e annuncia Appello

I giudici della Corte d’Assise del Tribunale di Roma hanno disposto il carcere a vita per Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth. I due americani erano accusati dell’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega consumatosi nella notte del 26 luglio 2019 a Trastevere. Gli uomini dell’Arma furono allertati da Sergio Brugiatelli che aveva fatto da intermediatore con i due studenti per l’acquisto di sostanze stupefacenti.

I due studenti gli rubarono lo zainetto dopo aver scoperto che l’uomo gli aveva venduto del medicinale sbriciolato.

Per la restituzione chiesero soldi e droga ma quando si presentarono nel luogo concordato per l’appuntamento trovarono i carabinieri Cerciello Rega e Andrea Varriale che si presentarono in borghese e senza la pistola d’ordinanza.

I due militari chiarirono subito di appartenere all’Arma ma Natale Hjorth, intimorito dalla situazione, spintonò uno dei due per divincolarsi e fuggire. Durante la colluttazione Lee Elder si avventò sul vice brigadiere colpendolo con undici coltellate.

La moglie di Mario Cerciello Rega: 'Messa la prima pietra per una giustizia nuova'

Dopo aver pugnalato il carabiniere i due americani si diedero alla fuga e rientrarono all’hotel Meridien di via Cesi dove furono bloccati e arrestati. Nella loro camera gli uomini dell’Arma, coordinati dal colonnello Lorenzo D’Aloia, ritrovarono anche il coltello con il quale Lee Elder aveva colpito a morte Mario Cerciello Rega. Al termine delle indagini il procuratore capo Michele Prestipino e l'aggiunto Nunzia D'Elia chiesero il giudizio immediato per i due studenti. Il 6 marzo, al termine della requisitoria, l’accusa, rappresentata da Maria Sabina Calabretta, ha chiesto l’ergastolo per i due giovani rimarcando la gravità dei fatti e che era stata commessa un’ingiustizia contro un uomo buono che stava svolgendo il suo dovere.

In fase di ricostruzione è stato evidenziato che la vittima è stata raggiunta da undici fendenti e che non avrebbe avuto il tempo di elaborare una difesa attiva anche se fosse stato armato. Nella serata del 5 maggio è arrivato il verdetto dei giudici della Corte d’Assise che hanno condannato Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth al carcere a vita. “È stata messa la prima pietra per una giustizia nuova” - ha dichiarato la vedova del vice brigadiere dei carabinieri dopo la sentenza.