Risultavano disperse da venerdì mattina nelle campagne di San Giuliano Milanese, a poca distanza dal capoluogo lombardo. Sabato 3 luglio, verso le ore 20, due donne di origine marocchina sono state trovate morte in un campo di mais. Si tratta di H. N., di 32 anni, e dell’amica S. E. J., di 28 anni.
Sarebbero state investite da un macchinario usato per spruzzare insetticida sul campo in cui sostavano, ma la vicenda presenta ancora molti lati oscuri. Intanto è stato fermato e interrogato dalle autorità l'uomo che sarebbe stato alla guida del mezzo.
Trovate senza vita 36 ore dopo l'allarme
Cosa ci facevano le due donne in un campo di mais che costeggia la tangenziale Ovest di Milano? Tra l'altro, si tratta di un'area vicina al boschetto di Rogoredo, considerato tra le piazze di spaccio di droga più rilevanti d’Europa, che lambisce i campi agricoli di San Donato e San Giuliano. La domanda non ha ancora trovato risposta e la Procura di Lodi è al lavoro per ricostruire le ultime ore di vita delle vittime e accertare eventuali responsabilità penali.
Delle due, la più giovane, S. E. J. venerdì mattina alle 11:30 ha lanciato l'allarme con una chiamata al 112. Parlando in parte in italiano e in parte in arabo, ha riferito che lei e un'amica erano state investite da una mietitrebbia, l'amica era morta e lei era gravemente ferita.
Per comprendere le sue parole, i carabinieri hanno interpellato un interprete. Durante la chiamata è caduta la linea, e da quel momento in poi l'utenza non è stato più raggiungibile.
Immediatamente sono state avviate le ricerche nella zona di San Giuliano Milanese dove era stato localizzato per l'ultima volta il cellulare della donna, in via Toscana, in aperta campagna.
Alle ricerche hanno partecipato anche elicotteri del 118 e dei carabinieri. La Prefettura ha attivato il piano di ricerca di persone scomparse. Le campagne sono state perlustrate palmo a palmo anche da vigili del fuoco, unità cinofile, e volontari della Protezione Civile. Dopo 36 ore, i soccorritori sono riusciti a localizzare le due donne, ma le hanno trovate entrambe morte.
Erano distese in un campo altissimo di mais. Sarebbero state lontane da casa da giovedì, ma nessuno aveva presentato denuncia di scomparsa. Così sono stati avvisati i familiari. Delle due donne, una era incensurata, l'altra aveva precedenti per rapina.
Bracciante indagato per duplice omicidio colposo
Sabato sera c'è stato il sopralluogo nel campo da parte del medico legale incaricato dalla Procura di Lodi e del pm di turno. È da accertare come siano morte le due donne e per questo domani, 5 luglio, saranno effettuate le autopsie all’Istituto di Medicina legale di Pavia. Sarebbero decedute a pochi minuti di distanza.
Saranno fatti anche gli esami tossicologici perché le due potrebbero aver inalato diserbante diffuso da un macchinario agricolo.
Si ipotizza che possa essere la concausa della morte della donna che ha dato l'allarme, la più giovane delle due. I carabinieri hanno accertato che venerdì mattina il campo era stato trattato con insetticidi, e per spargerli era stato usato un trattore di grosse dimensioni. Il bracciante che lo guidava, è indagato per duplice omicidio colposo. Il procuratore della Repubblica di Lodi, Domenico Chiaro, ha precisato che "si tratta, semplicemente, di un atto dovuto" per consentire all'uomo di partecipare con il proprio legale ad accertamenti irripetibili come le autopsie di domani.
Si ipotizza presenza di altre persone
Da un primo esame esterno, i corpi non presentano evidenti tracce di sangue, ma lesioni che sarebbero compatibili con lo schiacciamento e il trascinamento provocati da un mezzo pesante.
La donna di 32 anni sarebbe morta sul colpo. Mentre l'altra presenterebbe segni meno evidenti di schiacciamento. Fermato ieri sera e sentito per molte ore, il bracciante che era alla guida di un macchinario nel campo, ha spiegato ai carabinieri di non essersi accorto di nulla. È stato sentito anche il proprietario dell'azienda agricola. Il macchinario è stato posto sotto sequestro per essere analizzato. "Lavoreremo anche per cercare di capire anche come mai queste due donne si trovassero lì”, ha detto il procuratore Chiaro.
Secondo gli inquirenti, le donne sarebbero state a bivaccare nel campo in cui avrebbero trascorso la notte. Vicino ai corpi sono state trovate lattine di birra, bottiglie di alcolici, coperte, effetti personali e pezzi di carta stagnola.
Luca Ciravegna, comandante della compagnia dei carabinieri di San Donato Milanese, ha specificato che sono in corso accertamenti per capire se fossero arrivate in quel campo da sole o in compagnia di qualcuno, perché sul posto sono stati trovati più di due telefoni cellulari. Al momento del rinvenimento, i corpi erano in parte rivestiti da coperte su giacigli accidentali.