Sgomberato dalle forze dell'ordine il 19 agosto, dopo quasi sei giorni di assembramenti, il rave illegale che in tempo di pandemia si è tenuto a Valentano, nel viterbese, resta la paura da contagi Covid. A lanciare l'allarme, mentre era in corso il maxiraduno con punte di 10 mila presenze, tra sballo e illegalità, era stato l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, parlando di situazione fuori controllo. "Finalmente l'area del rave è stata liberata dopo diversi giorni, ma è stato un assembramento di migliaia di persone e questo è un elemento di facilitazione nella circolazione del virus.
Sicuramente ci sarà un aumento dei contagi", aveva detto D'Amato. Corrono ai ripari Lazio e Toscana, regioni attraversate da migliaia di partecipanti, prima e dopo l'evento.
Rave, Asl mobilitate: tamponi e tracciamento Covid
Liberati i 30 ettari di campagna nei pressi del lago di Mezzano, nel comune di Valentano, occupati dai partecipanti al Teknival, il rave party abusivo, si teme che alla conta dei danni materiali si aggiunga quella di contagi. La Asl di Viterbo ha preso provvedimenti organizzando da ieri, 20 agosto, un "vax tour" nelle zone visitate dai 'ravers'. L'assessore D'Amato ha disposto tamponi a tappeto per prevenire eventuali contagi e monitorare la situazione nei comuni interessati dal problema.
D'Amato ha osservato che si è verificato proprio ciò che andava evitato. "Se si radunano oltre 10mila persone in tempo di pandemia, è un fatto grave e anomalo", ha detto per poi aggiungere: "Non si capisce come da un lato si impedisce l'attività regolare delle discoteche, e poi si possano consentire cinque giorni di un'aggregazione così importante".
Anche la Asl Toscana Sud Est, competente sulle aree di Grosseto, Siena e Arezzo, ha dato disposizione ai suoi centri 'Covid tracing', agli ospedali e agli altri presidi sul territorio, di intensificare controlli su tracciamenti e tamponi, e verso chi, non residente in zona, si presenti a fare tamponi. Si temono contatti avuti tra eventuali positivi, partecipanti al rave che abbiano frequentato all'arrivo e in partenza alcuni paesi della Maremma, e residenti.
Inoltre, tra i migliaia di partecipanti, alcuni sono rimasti sul litorale grossetano e nelle aree termali della Maremma. Il passaggio di ragazzi nei centri abitati ha scatenato preoccupazioni da parte di cittadini e istituzioni della Toscana meridionale, che finora ha registrato una diffusione contenuta del Covid.
Derive post rave, la 'conta' delle forze dell'ordine
La cronaca delle ultime ore ha riportato episodi di 'ravers' allo sbaraglio, ancora in giro per i comuni del territorio preso d'assalto. Una decina di loro si sarebbero presentati presso un supermercato di Manciano a fare la spesa in costume adamitico o quasi. Al di là della veridicità o meno della notizia, Valeria Bruni, assessore al turismo e vicesindaco di Manciano, ha riferito che la gente del luogo è arrabbiata per la disparità di trattamento tra i partecipanti al rave che hanno fatto ciò che volevano, e cittadini che rispettano le regole.
Altri ravers hanno proseguito il viaggio a zonzo per l'Italia fino a Roma, facendo selfie a Fontana di Trevi
Tra i presenti al rave, 3mila sono stati identificati e mille denunciati. Un 25enne è morto annegato nel lago di Mezzano. Un ragazzo e una ragazza residenti a Milano, si trovano agli arresti domiciliari per oltraggio, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Hanno aggredito nel corso di un controllo due carabinieri che hanno riportato lesioni: ne avranno per 10 e 15 giorni. Dieci persone sono state segnalate alla prefettura di Grosseto dopo essere state trovate in possesso di modiche quantità di stupefacenti, 60 grammi di hashish e cocaina sequestrati. Solo ora, si è avuta notizia dell'arresto lo scorso 18 agosto di un albanese partito da Novara, fermato dalla polizia al casello di Chiusi: nel bagagliaio nascondeva 7 etti di droga, fra cocaina, marijuana e hashish, oltre a un bilancino di precisione e involucri di cellophane con gli stupefacenti destinati ai partecipanti del rave dove si stava dirigendo.
Rave bloccato sul nascere a Lecce
Dopo il caso di Valentano, ieri sera, anche grazie al monitoraggio dei social, è stata bloccata sul nascere da polizia e carabinieri l'organizzazione di un rave party nelle campagne di Lecce. Resta da capire come sia stato possibile il rave di Valentano, con arrivo di tir, camper e migliaia di auto. Un evento programmato da molto tempo e che negli intenti degli organizzatori francesi avrebbe dovuto andare avanti fino al 23 agosto.
Tra le polemiche politiche, il ministro dell'Interno Lamorgese ha convocato i prefetti di Viterbo e Grosseto per capire quali siano stati gli errori e cercare di evitarli in futuro. Il prossimo evento è già previsto in Albania.