Un barbecue, il fumo che sale ai piani alti, il baccano dei partecipanti: questi banali elementi avrebbero innescato la lite condominiale che ieri pomeriggio, 1° settembre, a Milano si è trasformata in tragedia. Un pensionato incensurato, il 72enne Rocco Salicandro, ha sparato a un condomino che aveva organizzato una grigliata nel cortile comune.

I due abitavano in uno stabile popolare di via Ovada, quartiere Barona, periferia sud ovest della città, e si conoscevano da tempo. Il 34enne Francesco Spadone, padre di tre bambini, è rimasto ucciso.

Tensione e incertezza all'arrivo dei carabinieri

Ieri pomeriggio, intorno alle 16:50, alla centrale operativa dei carabinieri di via Moscova sono giunte più segnalazioni su colpi di arma da fuoco provenienti dallo stabile di via Ovada. All'arrivo di una pattuglia, il 72enne è stato trovato a terra nel cortile condominiale. L'anziano aveva contusioni alla testa. I militari nel frattempo hanno appreso che l'uomo con cui aveva litigato, Spadone, dopo essere stato raggiunto da un proiettile, era stato trasportato a braccia da amici e conoscenti fino al sedile posteriore di un'auto per essere condotto, prima dell'arrivo dell'ambulanza, all'ospedale San Paolo. Spadone è stato sottoposto a un intervento chirurgico d'urgenza che però non è servito a salvargli la vita: l'uomo è deceduto dopo le 19:30.

Ma cosa era successo prima? I carabinieri del Nucleo investigativo e del Nucleo operativo della Compagnia Magenta, giunti sul posto a dare supporto alla pattuglia, hanno cercato di ricostruire l'accaduto con grande difficoltà. Questo perché i militari, coordinati dal pm di turno, Gianluca Prisco, hanno trovato un clima di altissima tensione.

E una volta, relativamente calmati gli animi, in molti hanno preferito trincerarsi dietro 'non so', 'non ho visto', o non parlare. La dinamica dei fatti, dunque, è stata solo parzialmente accertata.

Barbecue, forse un pretesto in un rapporto conflittuale

Dalle informazioni raccolte dagli inquirenti, il 72enne avrebbe manifestato insofferenza già dalla mattina quando cominciavano i preparativi della grigliata.

A organizzarla era stata la vittima, Francesco Spadone: originario di Terlizzi, aveva numerosi precedenti ed era conosciuto nel quartiere per comportamenti violenti. A giugno aveva picchiato un uomo in un bar provocandogli una prognosi di 40 giorni.

La grigliata, tra fumo e schiamazzi, era in pieno svolgimento quando Rocco Sallicandro, originario della provincia di Avellino, di professione pescivendolo ambulante a Cinisello Balsamo, si sarebbe affacciato al balcone, poi sarebbe sceso a protestare, ma armato. Nel cortile del condominio c'erano amici e parenti di Spadone, bambini tra cui anche i suoi figli.

Sallicandro avrebbe esploso in aria due colpi partiti da una seminautomatica di sua proprietà regolarmente denunciata, con l'intento di intimorire i partecipanti.

Una escalation ben oltre una lite verbale. Spadone si sarebbe mostrato subito reattivo e l'avrebbe minacciato. Salicandro, allora, avrebbe premuto il grilletto, ancora due volte. I colpi sono stati esplosi intenzionalmente, o è nata una colluttazione durante la quale sono partiti accidentalmente? Gli inquirenti hanno ritenuto la seconda ipotesi poco plausibile ed accusato Salicandro di omicidio volontario aggravato. Di fatto, uno dei colpi ha raggiunto al petto il 34enne non dandogli scampo. Gli amici della vittima si sarebbero scagliati contro il 72enne con calci e pugni

Una volta ricoverato al pronto soccorso dell’Humanitas di Rozzano, l'uomo è stato arrestato. Il 72enne ha riportato diverse ferite alla testa, ma le sue condizioni non sono considerate gravi.

Sembrerebbe che durante il trasporto in ospedale avrebbe detto di non ricordare cosa fosse accaduto. Oggi, avrebbe fatto le prime parziali ammissioni. Il tragico episodio sarebbe stato l'ultimo di una lunga serie di liti e dissapori, e la grigliata chiassosa sarebbe stata solo il pretesto per sfogare l'astio dell'anziano verso il 34enne, sempre alimentato da questioni condominiali. Qualcuno ha riferito che anche lo scorrimento dell'acqua in casa Spadone desse fastidio al pensionato. Sembrerebbe che l'arma del delitto, a differenza di caricatore e 17 cartucce rinvenuti, non sia stata ancora trovata. Proseguono le indagini.