Il giorno 1 settembre a San Daniele del Friuli (paese di 7mila abitanti in provincia di Udine) si è verificato un particolare furto, che ha portato due ladri a rubare a un ciclista una bicicletta dal valore di 3mila euro. A raccontare la vicenda è stato un quotidiano locale, secondo cui la bici rubata è una Trek Emonda SL5 disc, mezzo professionale in carbonio. A decidere di raccontare ciò che è successo è stato Paolo, la vittima, che ha voluto mettere tutti gli appassionati di due ruote in guardia affinché nessun altro possa cadere nella trappola messa in atto dai furfanti.

Il furto inizia con un primo 'abbordaggio'

La vittima, che ovviamente ha già provveduto a denunciare il furto ai carabinieri, ha raccontato che nella prima fase del piano vi è stato una sorta di abbordaggio da parte dei ladri. In particolare, una volta individuata la preda, il ladro lo ha raggiunto e lo ha affiancato. Successivamente, il furfante ha avviato una conversazione con la vittima, fingendo gentilezza e spirito di amicizia. Una volta ottenuta la fiducia da parte della vittima, è iniziata quella che Paolo ha definito una vera e propria trappola: il finto ciclista ha infatti fermato con una scusa la vittima, facendola allontanare dal suo mezzo. Ed è in questo momento che si è consumato il furto, con il ladro che è salito in sella alla bici di Paolo e ha fatto perdere le proprie tracce.

'Il ladro è un 40enne, di probabili origini sudamericane'

Paolo ha dunque rivolto un appello a tutti i ciclisti, specialmente quelli che hanno come consuetudine quella di pedalare in solitaria. Il ladro è, secondo l'identikit fornito, un uomo di circa 40 anni, di origine sudamericana ("probabilmente argentino", ha aggiunto Paolo) che tuttavia parlava in modo abbastanza fluente la lingua italiana.

L'uomo era vestito come un vero e proprio corridore ("eccezion fatta per le scarpe da ginnastica") e durante la conversazione iniziale ha affermato di essere in sella a una bici di riserva poiché la sua Pinarello aveva un "problemino a una ruota e al cambio".

A questo punto ha chiesto alla povera vittima se lui si intendesse di manutenzione di bici e, alla risposta positiva di quest'ultimo, ha chiesto se poteva fermarsi per pochi minuti per dare un'occhiata alla Pinarello.

Da qui, dunque, il conseguente stop di entrambi in un sottoportico, dove l'uomo ha poi chiamata una donna (che ha presentato come sua sorella) per chiedere se era in possesso delle chiavi per entrare nel portico dove era custodita la presunta bici. Il 40enne sudamericano, nel frattempo, ha fatto allontanare con una banale scusa la vittima dalla sua bici: è a questo punto che l'uomo è salito in sella alla bici di Paolo, per poi far perdere le proprie tracce.