Enel Energia condannata dal Garante della Privacy a pagare una multa pari a 26 milioni di euro per: "Trattamento illecito dei dati personali degli utenti nel telemarketing". Enel non ci sta e attraverso un tweet sul profilo ufficiale dell'azienda respinge le accuse, dichiarando inoltre: "Operatori abusivi che si spacciano per agenti di Enel Energia al fine di ottenere l'attenzione dell'interlocutore, per poi offrire nel corso della telefonata contratti con terzi concorrenti".

La vicenda Enel

Oltre a pagare la maxi sanzione da 26 milioni di euro, la società dovrà adoperarsi per correggere le misure attuali e per conformarsi alla normativa nazionale ed europea sulla tutela dei dati.

Tuttavia Enel Energia, a sua difesa, si dichiara estranea alle condotte di chiamate indesiderate, ma non solo precisa che questo è a tutti gli effetti un fenomeno fraudolento, dove ci sono operatori di telemarketing che, per ottenere la fiducia del povero malcapitato, si inventano di essere operatori Enel e così facendo espongono la società a un danno d'immagine.

Questo provvedimento è arrivato dopo centinaia di segnalazioni da parte di consumatori che hanno dichiarato d'aver ricevuto da parte di operatori Enel Energia telefonate promozionali, senza averne fatto richiesta. Oltre a ciò, è emersa anche la difficoltà dei consumatori di poter esercitare i propri diritti in materia di protezione dei dati sensibili.

Stando a quanto ha analizzato il Garante della Privacy, il fenomeno del telemarketing ha avuto una crescita esponenziale soprattutto nei confronti di tutti quei consumatori che dovevano fare il passaggio da mercato tutelato a mercato libero. Anche coloro che risultavano a tutti gli effetti iscritti presso il Registro delle opposizioni non venivano risparmiati da questo fenomeno, che aveva assunto un carattere sempre più invasivo.

Telemarketing Enel, come risponde la società al GPDP

Dal canto suo, Enel Energia è andata al contrattacco, argomentando in maniera diretta le accuse che sono state mosse alla società da parte del Garante per la Protezione dei Dati Personali. Enel ha spiegato che per contrastare l'uso abusivo del nome della società, a maggio 2017 aveva deciso di interrompere tutte quelle attività di vendita telefonica dei contratti, tuttavia a causa della pandemia da Covid-19 il servizio di telemarketing era stato attivato nuovamente per andare incontro alle esigenze degli utenti. Tuttavia la società di energia ha dichiarato che valuterà ogni conseguente azione e accusa il Garante della Privacy di aver irrogato la sanzione senza avere la certezza che chi chiamasse gli utenti appartenesse realmente a Enel Energia.

Enel, in un tweet pubblicato nella giornata di oggi, ha dichiarato che in passato si erano rivolti più volte al Garante della Privacy denunciando telefonate abusive commesse da parte di operatori fraudolenti.