Gregory McMichael, ex poliziotto di 66 anni, e il figlio Travis, di 35, sono stati condannati all'ergastolo per l'omicidio di Ahmaud Arbery, il venticinquenne di colore ucciso il 23 febbraio del 2020 mentre faceva jogging a Brunswick, nel sud della Georgia.
Condannato al carcere a vita anche William Bryan, 52 anni, loro vicino di casa che quella notte aveva filmato con il cellulare tutta la scena dell'inseguimento, fino alla sparatoria mortale; questo, a differenza degli altri due, potrà chiedere la libertà condizionale dopo aver scontato 30 anni di reclusione.
La sentenza è arrivata venerdì 7 gennaio 2022, dopo il verdetto della giuria popolare che li aveva ritenuti colpevoli di omicidio volontario.
Gli imputati dovranno affrontare, il mese prossimo, anche un processo federale per crimini d'odio: l'accusa é di aver assassinato Arbery in quanto afroamericano.
La ricostruzione dell'omicidio
Il caso Arbery è diventato uno dei simboli del movimento "Black Lives Matter" insieme alla vicenda di George Floyd e ha portato alla luce, ancora una volta, il problema della violenza razziale negli Stati Uniti. Sulla base della ricostruzione, infatti, il giovane studente si stava allenando nella corsa, quando Gregory McMichael e il figlio lo hanno visto passare davanti a casa loro.
Saliti a bordo di un pick-up con le armi già in mano, lo hanno seguito e bloccato per poi aprire il fuoco.
I due imputati, durante il processo, hanno dichiarato di aver rincorso Arbery perché sospettavano avesse rubato in una casa in costruzione dove il ragazzo si era fermato poco prima. Questa tesi è stata respinta in quanto, come spiegato dallo stesso giudice della Corte superiore, gli arresti dei cittadini sono ammessi solo se il reato è avvenuto in loro presenza o ne hanno immediata conoscenza.
Un minuto di silenzio prima della sentenza
Il giudice Timothy Walmsley ha voluto osservare un minuto di silenzio prima di procedere con la sentenza. "Questo minuto rappresenta una frazione del tempo in cui Ahmaud Arbery correva prima di essere ucciso - ha dichiarato poi Walmsley - Ci ho pensato molto e ho continuato a tornare al terrore che deve essere passato nella mente di quel giovane che stava solo facendo jogging".
Durante la lettura del verdetto, il giudice ha spiegato di aver inflitto il massimo della pena agli autori del delitto per la crudeltà con cui hanno agito, emersa in modo chiaro dalle parole e dalle azioni 'insensibili' catturate nel video. "Il rimorso non è semplicemente una dichiarazione di pentimento. È qualcosa che si sente e si dimostra. Ma dopo l'omicidio di Arbery, i McMichael hanno solo voltato le spalle senza preoccuparsi", ha concluso il giudice.
Le parole della famiglia Arbery
"Questo verdetto non ti riporterà indietro, ma ci aiuta a chiudere questo capitolo così difficile della nostra vita". Con queste parole Wanda Cooper Jones ha accolto la sentenza, esprimendo la sua gioia per aver, in qualche modo, reso giustizia al figlio.
Amarezza invece nelle parole del padre di Arbery, Marcus: "L'uomo che ha ucciso mio figlio si è seduto in quest'aula ogni singolo giorno accanto a suo padre. Nonostante la sentenza io non avrò mai più questa possibilità".