La città di Belluno ha voluto omaggiare il ciclista italiano Michele Scarponi morto nel 2017 a causa di un incidente stradale organizzando una serata in memoria delle sue imprese che hanno scritto la storia del Ciclismo italiano e mondiale.

Alla serata era presente anche Marco Scarponi, fratello del defunto Michele, che ha comunicato a tutti i presenti di aver aperto una Fondazione per migliorare la sicurezza dei ciclisti sulle strade italiane.

Serata in memoria di Michele Scarponi, delle sue imprese e della sua simpatia contagiosa

Nel corso della lunga serata è stato presentato anche il libro intitolato 'Caro Michele, una vita alla Scarponi', scritto e curato da Marco Pastonesi.

L'autore del libro ha cercato di raccontare le imprese sportive compiute da Michele Scarponi e gli aneddoti di vita del ciclista italiano conosciuto da tutti per la sua incredibile simpatia.

Tra gli ospiti della serata era presente anche Marco Scarponi che ha ricordato il fratello dicendo: 'Michele era un grande fratello per me, e io lo sto inseguendo con questi incontri che faccio in giro per l’Italia, è un modo per dare vita ai suoi valori e ai valori della nostra terra, che era capace di esaltare ogni volta e dalla quale non avrebbe mai voluto staccarsi'.

Nel 2011 Scarponi vinse il Giro d'Italia

Nel 2011 Michele Scarponi vinse il suo Giro d'Italia davanti al grande amico Vincenzo Nibali e il francese John Gadret.

Quella fu una corsa particolare in quanto inizialmente la vittoria del Giro era stata conquistata da Alberto Contador, ma otto mesi dopo la fine della corsa, nel lontano febbraio del 2012, il ciclista spagnolo fu squalificato per positività all'antidoping.

La squalifica di Contador ha portato alla cancellazione di tutti i risultati ottenuti a partire dall'agosto 2010, di conseguenza il Giro d'Italia del 2011 venne attribuito all'italiano Michele Scarponi.

Davide Cassani: 'Vidi Michele il giorno prima dell'incidente, volevo portarlo ai Mondiali'

Alla serata in memoria di Michele Scarponi ha preso parte anche l'ex commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo Davide Cassani che ha ricordato la memoria del ciclista italiano raccontando un aneddoto: 'Vidi Michele il giorno prima del tragico incidente, volevo dargli la maglia della nazionale e portarlo ai Mondiali.

Purtroppo non fu possibile dargliela, ma gliela portai il giorno del suo funerale. Nessuno meritava quella maglia azzurra più di lui. Era eccezionale, sapeva sempre alleggerire qualsiasi situazione'.

L'ex CT della Nazionale Italiana ha continuato l'intervento dicendo: 'Sulle strade in Italia muore un ciclista ogni 36 ore, non sono numeri accettabili, serve maggior rispetto da parte degli automobilisti e ai ciclisti dico che durante gli allenamenti non siamo in gara ed è quindi meglio andare piano nei tratti pericolosi e interloquire con gli altri che occupano la strada con noi, c’è bisogno di tutti per vivere in un mondo più sicuro".