Nei due cellulari di Liliana Resinovich sarebbe racchiuso il segreto della sua morte. Sebastiano Visentin, marito della 63enne ritrovata senza vita a Trieste lo scorso 5 gennaio, sembrerebbe esserne convinto. L'uomo, fotografo in pensione 72enne, non crede che la donna si sia tolta la vita e, nella serata di ieri, venerdì 22 aprile, è tornato a parlare del caso di Cronaca Nera a Quarto Grado.

Nei telefonini le prove della morte di Liliana

Sebastiano Visentin, raggiunto dall'inviato del programma, ha raccontato che la moglie Liliana Resinovich era solita cancellare dai suoi cellulari, un iPhone e un Samsung, chiamate e messaggi.

"I telefoni - ha puntualizzato facendo riferimento alla sua morte, ancora avvolta nel mistero - ci daranno le prove reali. La chiave d tutto - ha ripetuto - è li".

Secondo il medico legale che ha eseguito l'autopsia, l'ex dipendente della Regione Friuli Venezia Giulia è deceduta a causa di uno scompenso cardiaco acuto. Tuttavia, ad oggi, non si sa che cosa l'abbia provocato. I test tossicologici e gli ulteriori accertamenti eseguiti sugli indumenti e su alcuni oggetti rinvenuti accanto al corpo di Lilly non hanno fornito elementi utili alle indagini. Per questo, gli inquirenti sperano che uno studio più approfondito sui dispositivi che la donna usava possa fornire delle risposte. "Voglio che i telefoni parlino" ha dichiarato Sebastiano.

Telefoni e tablet di Liliana Resinovich verranno analizzati

Liliana Resinovich è scomparsa da Trieste la mattina di martedì 14 dicembre. Quel giorno è uscita senza i suoi cellulari. Il marito Sebastiano li ha ritrovati su un ripiano e, su invito della polizia, nove giorni più tardi, il 23 dicembre li ha consegnati in Questura.

Uno dei due cellulari della 63enne, come ha spiegato il fotografo, apparteneva alla figlia deceduta. "Era come avere con me un pezzo di lei", ha ammesso ai microfoni di Quarto Grado precisando che la moglie lo usava per andare sui social e che nessuno era a conoscenza del numero al quale era collegato.

Secondo Sebastiano, la donna cancellava i contenuti sui cellulari solo per semplice abitudine e non per nascondere qualcosa o coprire dei segreti.

Tuttavia, sempre a suo dire, Claudio Sterpin, ex podista 82enne considerato un "amico speciale" di Lilly, sarebbe stato solito inviarle, da un numero non salvato in rubrica, dei messaggi in codice. A conferma delle sue affermazioni, Visentin ha mostrato anche dei verbali riferiti ad alcune conversazioni WhatsApp della moglie contenenti alcune parole prive di senso compiuto. I tecnici provvederanno ad analizzare anche i contenuti di un tablet che Liliana Resinovich utilizzava con frequenza e che teneva sempre con sé. "Non ho idea di cosa cercasse", ha dichiarato Sebastiano parlando delle "navigazioni" della moglie.