Nelle prime ore di questo giovedì 14 luglio, precisamente alle ore 4:21, una scossa di Terremoto di magnitudo 3.2 della scala Richter è stata avvertita al confine tra Lazio, Marche e Umbria. L'epicentro è stato localizzato precisamente a 4 chilometro da Accumoli, un paese in provincia di Rieti già colpito dal sisma dell'agosto 2016. L'ipocentro, invece, è stato localizzato a 11 chilometri di profondità. Non ci sono state segnalazioni relative a danni a persone o cose

Altre scosse sismiche sugli Appennini in questi giorni

Da alcuni giorni ormai l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha rilevato diverse scosse di terremoto sull'Appennino centrale.

In particolare partire dalla serata di mercoledì 13 luglio in Romagna si sono verificate una serie di scosse con epicentro a Meldola (in provincia di Forlì Cesena). La terra ha iniziato a tremare intorno alle 20.30 di ieri sera con una scossa di magnitudo 3.2, poi altre di intensità minore si sono susseguite fino alle prime ore di questo giovedì. Anche in questo caso non si sono verificato danni a persone o a strutture.

Nei giorni precedenti, lunedì 11 luglio, una scossa di intensità piuttosto bassa (magnitudo 2.1) si è era verificata nel corso del pomeriggio ad Albareto (provincia di Parma).

La zona attorno ad Accumoli venne colpita duramente dal terremoto del del 24 agosto 2016

Le zone coinvolte dal terremoto di Accumuli di questa mattina sono state le stesse in cui nelle prime ore del 24 agosto 2016, quando una forte scossa di magnitudo 6.0 della scala Richter devastò il centro Italia.

L'epicentro in quel caso venne registrato appunto tra Accumoli e Arquata del Tronto, due comuni situati rispettivamente nel Lazio e nelle Marche. Una delle località più colpite fu Amatrice.

A essa seguirono due potenti scosse nei giorni seguenti, al confine tra Umbria e Marche, rispettivamente di magnitudo 5.4 e 5.9 della scala Richter.

Fino ad arrivare al 30 ottobre 2016, quando venne stata registrata una scossa più forte, di magnitudo 6.5, tra i comuni di Norcia e Preci.

Complessivamente a causa dello sciame simico fra l'estate e l'autunno del 2016, ci furono circa 300 morti, quasi 400 feriti e circa 40 mila sfollati. Secondo i dati della Protezione Civile, i danni sfiorarono la soglia dei 24 miliardi di euro, considerando circa 340 mila edifici danneggiati nei 140 comuni colpiti, i quali sono abitati complessivamente da circa 640 mila persone.