Si è spento questa mattina, giovedì 14 luglio, a 98 anni nella sua casa a Roma il giornalista e scrittore Eugenio Scalfari. Considerato uno dei più grandi giornalisti italiani del Novecento, è stato anche fondatore della rivista "L'Espresso" e poi del quotidiano "La Repubblica".

Cenni biografici di Eugenio Scalfari

Nato a Civitavecchia il 6 aprile del 1924, frequenta gli studi dapprima nel comune laziale, poi, a seguito del lavoro del padre, si trasferisce con la famiglia a Sanremo, dove continua e ultima gli studi, assieme ad Italo Calvino, poi divenuto scrittore di spicco.

Dopo il liceo, si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, in cui sostiene le prime esperienze giornalistiche, collaborando con riviste e periodici, come "Nuovo Occidente".

Fa il suo debutto sulle gazzette agli inizi degli anni Quaranta. Nel ’50 arriva a Milano lavorando all’ufficio estero della Banca Nazionale del Lavoro. Nel 1955, grazie alla sua inventiva, nasce il settimanale "L'Espresso", che nel giro di pochi anni supera le 5 milioni di copie vendute.

Dal 1968 al 1972 è anche stato deputato alla Camera, eletto nelle file del PSI-PSDI Unificati.

Nel 1976 fonda il quotidiano "La Repubblica", che sotto la sua direzione diventa per anni il principale giornale italiano per tiratura.

Eugenio Scalfari: le pubblicazioni, i premi e le onorificenze

Tra le sue pubblicazioni più importanti ci sono: "Il Dio unico e la società moderna. Incontri con Papa Francesco e il Cardinale Carlo Maria Martini", "L'ora del blu", "L'amore, la sfida, il destino. Il tavolo dove si gioca il senso della vita", "Enrico Berlinguer, La questione morale.

La storica intervista di Eugenio Scalfari", "Scuote l'anima mia Eros", "L'uomo che non credeva in Dio", "Alla ricerca della morale perduta", "La ruga sulla fronte" e "Dibattito sul laicismo".

Nel 1988 Eugenio Scalfari vince il Premio Internazionale Trento con "Una vita dedicata al giornalismo"; nel 1996 il Premio Ischia dedicato all'intera carriera , nel 1998 riceve il Premio Guidarello per il giornalismo d'autore, mentre nel 2003 si aggiudica il Premio Saint-Vincent ed infine nel 2007 il Premio Viareggio.

Nel 1996 viene anche nominato Cavaliere di gran croce per opera del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, mentre nel 1999 riceve dalla Repubblica francese una delle più alte onorificenze, diventando Cavaliere della Legion d'onore.