Lunedì 31 ottobre il Libano ha ricevuto il primo lotto di vaccini anti-colera, inviati dall'azienda farmaceutica francese Sanofi a titolo gratuito.

Il governo francese ha facilitato l'invio dei farmaci al paese mediorientale con cui ha storici legami, essendo stato suo mandato fino al termine della seconda guerra mondiale.

L'ambasciatrice francese a Beirut, Anne Grillo, ha commentato il diffondersi dell'epidemia nel paese mediorientale, sottolineando come questo sia avvenuto a causa del grave declino della disponibilità di strumenti sanitari adeguati: in particolare a causa della mancanza di approvvigionamenti idrici pubblici sicuri.

Il ministro della sanità libanese, Firass Abiad, ha sottolineato il ruolo essenziale che avranno le vaccinazioni.

La situazione in Libano

Nonostante le aspettative per l'avvio della campagna vaccinale, la situazione nel paese risulta tutt'altro che semplice. Il Libano, assediato da una pesante crisi economica, correlata ai vari fatti accaduti negli ultimi anni, compresa l'esplosione del deposito di nitrato di ammonio nel porto di Beirut nell'agosto 2020, soffre una condizione di precarietà generale del proprio sistema sanitario.

Prima di queste settimane, in Libano non si verificavano casi di Colera sin dal 1993, ma tutti i fattori sopra citati lo hanno esposto al propagarsi della malattia, legata al consumo di acque contaminate.

I primi casi, stando a quanto riportato dal ministro della sanità, si sono verificati tra i profughi provenienti dalla Siria, stanziati in campi in condizioni precarie a Bebnine, nel nord-est del paese. Le condizioni igienico-sanitarie in questi accampamenti sono inadeguate, con discariche e latrine a cielo aperto.

In breve tempo la malattia è giunta nella capitale Beirut, causando in tutto il paese, secondo un bilancio del 31 ottobre, 17 morti e un totale di 1447 casi.

La malattia, per quanto pericolosa e potenzialmente curabile con gli adeguati antibiotici e con una corretta reidratazione, risulta particolarmente aggressiva e difficile da curare nelle condizioni in cui si trova il sistema sanitario locale.

Stretto in una morsa tra crisi economica e un paese vicino in guerra, la Siria, da cui provengono ondate di profughi difficili da gestire, il Libano si trova quindi in estrema difficoltà, e quello del colera sembra essere l'ennesimo ostacolo nel percorso di ricostruzione del paese.