Le ricerche della bambina scomparsa a Firenze da sabato scorso stanno continuando con impegno. I carabinieri hanno compiuto ulteriori controlli e sopralluoghi nella serata di lunedì, impiegando anche unità cinofile, in un edificio nelle vicinanze del palazzo occupato dove risiede Kata. Purtroppo, però, non sono emersi risultati positivi. Nel frattempo, la madre della piccola ha trascorso la notte presso il pronto soccorso di un ospedale. È stata portata lì nel tardo pomeriggio di lunedì a causa dell'assunzione di una piccola quantità di candeggina.

Controlli a tappeto nei pressi dell'ex hotel Astor

L'attenzione dei controlli si è concentrata su alcuni alloggi dell'Inpdap, che erano occupati e situati a breve distanza dall'ex hotel Astor. Questo edificio, a sua volta occupato, era la dimora della famiglia della bambina di origine peruviana. Le indagini proseguono riguardo all'ipotesi di un sequestro a scopo di estorsione.

Nella serata di lunedì, circa un centinaio di persone si sono unite a Firenze, nel quartiere dove si trova l'ex hotel Astor, per partecipare a una fiaccolata organizzata con l'intento di richiedere il ritorno a casa della piccola Kataleya, affettuosamente chiamata Kata dai suoi parenti e amici. Anche il padre di Kata, attualmente detenuto nel carcere fiorentino di Sollicciano per reati contro il patrimonio, ha reagito all'annuncio della scomparsa della figlia ingerendo del detersivo e successivamente è stato sottoposto a una lavanda gastrica.

Nonostante le continue ricerche, molte delle possibilità rimangono ancora aperte, anche se alcune piste stanno perdendo consistenza man mano che il tempo passa e gli accertamenti proseguono.

Non si esclude nessuna ipotesi

L'ipotesi di un allontanamento volontario (senza alcuna traccia sul Mugnone, l'Arno o le Cascine) e di un incidente all'interno della struttura sono state praticamente scartate.

Domenica sera, i carabinieri hanno effettuato ulteriori verifiche in un'intercapedine segnalata da un ex dipendente dell'albergo occupato da quasi un anno. Tuttavia, sembra che la bambina non sia presente lì. Tra le varie possibilità, si ipotizza anche la sua possibile presenza all'estero. Potrebbe trattarsi di un atto di ritorsione o vendetta?

"Se fosse un rapimento, potrebbe essere una motivazione", afferma il generale Vitagliano. Ieri sera, le unità cinofile si sono presentate in via Monteverdi, dove si trovano alcuni alloggi dell'Inpdap occupati, nelle vicinanze dell'Astor.

Kata, primo avvistamento a Bologna

Nel frattempo, è stata segnalata un'avvistamento di una donna con una bambina su un autobus a Bologna. Al momento, non ci sono conferme ufficiali che si tratti della piccola Kata. Gli accertamenti sono attualmente in corso per verificare l'identità della bambina.

Parallelamente, le indagini continuano riguardo a un possibile sequestro di persona a scopo di estorsione, con l'ipotesi che l'evento possa essere collegato al racket degli affitti nell'ex albergo. Non sono state trovate tracce dei presunti rapitori fino a questo momento.