Un traffico internazionale di biciclette di lusso, rubate tra Padova e l’Austria, è stato smantellato grazie a una stretta collaborazione tra le forze dell’ordine italiane e quelle austriache. L’operazione ha portato all’arresto di un cittadino serbo di 52 anni, fermato mentre era alla guida di un furgone carico di mezzi di alto valore, nel parcheggio della stazione ferroviaria di Thiene, in provincia di Vicenza. L’uomo, fino a quel momento incensurato e residente all’estero, si è dichiarato semplice autotrasportatore, ma non è stato in grado di fornire spiegazioni convincenti sulla provenienza delle biciclette, né sul destinatario finale in Serbia.
Le indagini hanno visto la stretta collaborazione tra la polizia italiana e quella austriaca, che ha permesso di smantellare il giro di ricettazione
Le indagini sono partite da una segnalazione giunta dalla città di Salisburgo, in Austria. Qui, un cittadino aveva denunciato il furto della propria bicicletta, avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 maggio: il mezzo, del valore di 2.800 euro, era stato sottratto al condominio in cui abitava.
La particolarità della vicenda risiede nel fatto che la vittima aveva installato un piccolo dispositivo di tracciamento, un cosiddetto “AirTag”, sulla propria bici. Grazie a questa tecnologia, il proprietario è riuscito a seguire il percorso della propria bici rubata fino a Padova, dove la sua segnalazione è stata immediatamente trasmessa alla polizia locale.
La Squadra Mobile di Padova ha dunque avviato un’attività di pedinamento e controllo, intercettando il furgone sospetto a Pontevigodarzere. Gli agenti hanno seguito il veicolo fino alla stazione ferroviaria di Thiene, dove è scattato il blitz. All’interno del mezzo sono state rinvenute nove biciclette di lusso, alcune delle quali erano già state smontate e occultate in sacchi neri dell’immondizia, probabilmente per renderle meno identificabili e facilitarne il trasporto oltre confine.
La collaborazione con la polizia di Salisburgo ha permesso di ricostruire ulteriori dettagli: nello stesso condominio del primo segnalante, infatti, erano state sottratte altre due biciclette, anch’esse ritrovate a bordo del furgone.
Inoltre, nei giorni successivi è stato possibile risalire anche al proprietario di una bicicletta del valore di 8.000 euro, rubata nella zona dell’Arcella, a Padova, nella notte del 14 maggio. Il valore complessivo delle bici recuperate supera i 50.000 euro, con singoli mezzi che oscillano tra i 2.000 e i 10.000 euro.
Le biciclette rubate erano destinate al mercato dell'Est: dovevano essere portate in Serbia
L’uomo arrestato, che non ha fornito spiegazioni credibili sulla provenienza della merce e ha dichiarato solo di doverla portare in Serbia senza indicare il destinatario, si è visto applicare una misura cautelare per il rischio di fuga e la gravità dei fatti contestati. Il giudice per le indagini preliminari di Vicenza ha dunque disposto la custodia cautelare in carcere, mentre il furgone e tutte le biciclette sono stati posti sotto sequestro.
Le indagini proseguono per identificare i proprietari delle restanti biciclette recuperate e fare luce sull’intera rete criminale che si nasconde dietro al traffico internazionale. La vicenda rappresenta un esempio di come la tecnologia e la collaborazione tra forze dell’ordine di diversi paesi possano essere fondamentali per contrastare i reati transnazionali, soprattutto in un contesto in cui i furti di biciclette di alto valore sono sempre più frequenti e organizzati.
I metodi per proteggere la propria bicicletta: antifurto tecnologico e tracciamento GPS e denunciare subito il furto
La vicenda ha messo in luce anche l’importanza dei dispositivi di tracciamento, come gli AirTag, nella lotta contro il furto di biciclette.
Questi strumenti sempre più diffusi tra i ciclisti, permettono di monitorare in tempo reale la posizione del mezzo e di fornire informazioni preziose alle forze dell’ordine accelerando le operazioni di recupero e aumentando le possibilità di smascherare le organizzazioni criminali coinvolte.
Inoltre, l’episodio sottolinea l’efficacia della cooperazione internazionale tra polizie di diversi Stati, come nel caso di Italia e Austria, che hanno lavorato fianco a fianco per individuare e bloccare il veicolo sospetto. Questo tipo di collaborazione è fondamentale per contrastare i reati che si sviluppano oltre i confini nazionali, dove spesso i criminali sfruttano le differenze giuridiche e operative tra i vari paesi per sfuggire ai controlli.
Le autorità continuano a raccomandare ai cittadini di dotare le proprie biciclette di sistemi antifurto tecnologici e di denunciare immediatamente ogni sospetto furto, ostacolando l’attività delle organizzazioni dedite al traffico di bici rubate. Nel frattempo, la Squadra Mobile di Padova sta approfondendo le indagini per ricostruire l’intera filiera criminale e individuare eventuali altri complici coinvolti nel traffico internazionale di biciclette di lusso.