La Pop Art ha due grandi grandi esponenti: Lichtenstein ed Andy Warhol. Il 24 ottobre a Milano, presso Palazzo Reale, si inaugurerà una importante mostra dedicata alle opere di Warhol, ed esattamente le opere della collezione Peter Brant.

La mostra rimarrà aperta dal 24 ottobre sino al 2 marzo, ma il pubblico italiano potrà ammirare quelle opere, a volte composte da una immagine seriale, che sono entrate nell'immaginario collettivo. L'immagine gigantografica del volto di Marilyn Monroe, Mao Tse Yung, Che Guevara sono sempre presenti nei nostri occhi ma l'operazione fatta da Warhol, questo utilizzare il linguaggio pubblicitario per scandagliare i processi degenerativi del fenomeno della comunicazione di massa è un'operazione lodevole ed unica nella storia dell'Arte.

La mostra di Milano permetterà di ammirare le opere della collezione Peter Brant. Il collezionista storico di Warhol, è riuscito a realizzare una fondazione, la Brant Foundation, ed è essa che presta i lavori esposti.

'Warhol preleva l'immagine dai circuiti dell'informazione di massa e la presenta logora, sfatta, consumata. …E' un'immagine che, in gergo giornalistico, "ha fatto notizia": è l'incidente d'automobile, la sedia elettrica su cui è morto un famoso assassino, il o la protagonista del fatto del giorno ( Marilyn Monroe, Jacqueline Kennedy, Che Guevara)" spiega Carlo Argan, ma quell'immagine entra nei processi di comunicazione di massa e per questa ragione si svilisce.

Ecco la ragione per cui l'artista la logora e la consuma.

Il processo di comunicazione di massa fa si che ogni evento che accade come entra nella nostra coscienza, con la stessa facilità ne esce, le leggi del consumismo e della massificazione comportano questo generale svilimento e questa disattenzione di tutti a tutto.

"La notizia è stata , per un'ora, un mito di massa: come tutti i miti, trapassa nell'inconscio senza essere passata nella coscienza, siamo tutti testimoni, ma dove tutti sono testimoni nessuno è giudice".

Così spiega l'Argan. Dunque visitare tale mostra permette a tutti di riflettere su tale fenomeno: il processo del consumo di massa e della comunicazione di massa e le sue conseguenze sulle coscienze di tutti. Un fenomeno di costume prima ancora che di arte. E Warhol lo ha denunciato, con la sua operazione di logoramento dell'immagine o di trasposizione dei meccanismi della fotografia in pittura.