Archiviata Venezia, Roma risponde. Il Festival del Cinema della Capitale, da marzo di quest’anno nella nuova veste enon competitiva dal 2014, dunque per rinnovata identità culturale slegata dalla necessità di concorrenza col festival lagunare (il Leone d’Oro è un’istituzione, ma la Capitale è la Capitale), sta per materializzarsi: i lavori in corso da parte del PresidentePiera Detassis ed il direttore artisticoAntonio Monda stanno per completarsi (anche quest’anno è andata) in ciò che mai nessuno, dal 2006, ha voluto considerare un evento periferico nell’intrigante continente del grande schermo.

Apertura in salsa thriller

E dunque sul red carpet che dal 16 al 24 ottobre prossimi animerà la dolce vita delle pellicole in riva al Tevere, spicca innanzitutto il film di apertura, il thriller politico "Truth" diJames Vanderbilt, esordio alla macchina da presa dello sceneggiatore di "The Amazing Spider-Man 1 e 2"e di "Zodiac" diDavid Fincher. Protagonisti gli assi Cate BlanchetteRobert Redford, "Truth" è tratto dal libro scomodo Truth and Duty: The Press, the President and the Privilege of Power, della giornalista e produttrice televisivaMary Mapes(Cate Blanchett sullo schermo) per anni cronista d’assalto della CBS. La Mapes insieme al collega Dan Rather (Robert Redford) ha indagato nel 2004 sul famigerato (ma non confermato) caso Rathergate sui favoritismi ricevuti dal giovaneGeorge W.

Bushper finire nella Guardia Nazionale anziché al fronte del Vietnam. Indagine che all’epoca, due mesi prima delle presidenziali americane, ha causato le dimissioni della stessa Rather e il licenziamento di Mapes portando la CBS News sull'orlo del baratro.

Ospiti e paillettes

Ma la presenza massiccia di ospiti d’oltreoceano è annunciata anche da tutti gli eventi che animeranno la kermesse: negli incontri col pubblico protagonisti saranno infatti i registi Wes Anderson e William Friedkin (Oscar nel 1972 per "Il braccio violento della legge"), il premio Pulitzer 2014 Donna Tartt e Frances McDormand insieme al consorte Joel Coen (altri Oscar in passerella).

Un parterre che non poteva comunque esimersi dalla presenza tutta nostrana di chi l’America l’ha conquistata proprio a colpi di pellicola (indipendentemente dalle impressioni del direttore del Festival di Venezia Alberto Barbera, la cui impressione è che in Italia si producano troppi film): Paolo Sorrentino, che in anteprima mondiale presenterà un corto inedito di quindici minuti.

Confermati anche Carlo Verdone e Paola Cortellesi, più Renzo Piano nella veste speciale di architetto ‘in immagini’, per riflettere sull’importanza che i sogni in celluloide hanno avuto per lo sviluppo dell’architettura contemporanea.

L’Italia in retrospettiva

Retrospettiva dedicata infine ad Antonio Pietrangeli, regista e sceneggiatore raffinato, autore tra gli altri dei celeberrimi "io la conoscevo bene", "Fantasmi a Roma" e "Lo scapolo". Non per niente la rassegna verrà bissata al MoMA di New York a novembre (il MoMA ha collaborato alla sua realizzazione insieme all’Istituto Luce). Ma l’omaggio, a quaranta anni dalla tragica scomparsa, è tutto dedicato a Pier Paolo Pasolini in una serata evento in cui, grazie all’apporto di Mario Sesti e Matteo Cerami, la sua arte, il suo cinema, le sue inchieste e la sua letteratura diverranno nuovamente quella curiosa ed appassionata finestra aperta sul mondo. Chissà che idea ne avrebbe se oggi fosse ancora qui.