Un tetto massimo di 100 spettatori a replica. Quattro repliche già fissate (due la mattina, ore 9 e ore 11, per le scuole; una pomeridiana, alle ore 17, e una serale, alle ore 21, per il resto del pubblico). E una possibilità lasciata ufficialmente aperta: quella di fare tante repliche quante ne chiederanno gli spettatori, quindi anche altre oltre alle quattro in calendario. "The line. Le menzogne dei padri" inaugurerà, con queste peculiarità, "La Stagione della Luna", a Messina, al Teatro Annibale, venerdì 14 ottobre.

Un format teatrale che non smette di sperimentare

Non suoni stravagante. È uno dei "canoni" di EsosTheatre, il teatro basato sul format ideato da Sasà Neri a Messina e sviluppato dal 2011 a oggi in laboratori, spettacoli, performance, flashmob, e perfino "spettacoli per un solo spettatore". Il "canone" è questo: tutto lo spettacolo deve basarsi sull'interazione con il pubblico. Il pubblico è il vero protagonista. E infatti lo slogan di EsosTheatre recita "Noi siamo il tuo racconto". Per "The line" semplicemente la platea rimarrà vuota e gli spettatori saranno sul palco "dentro" lo spettacolo.

Una storia di mostri e bugie, fanciulle ed eroi

A grandi linee la storia di "The line" è ispirata al "Drago" di Schwarz.

Ma molto, molto liberamente. C'è anche qui un eroe che deve salvare una fanciulla da un mostro. E c'è anche qui un potente che comanda il villaggio facendosi scudo con la paura che il mostro incute negli abitanti. E c'è anche qui la lotta tra bene e male, naturalmente. Ma l'eroe si chiama Emeth, che vuol dire verità. Il Drago non è uno solo.

La ragazza in pericolo ha per nome Lilith. E, soprattutto, il "copione" è un miscuglio di testi, tratti anche da Shakespeare, dai discorsi di Jfk e Mandela, da quelli di dittatori e di martiri. E canti e musica, rigorosamente dal vivo. E danza, anche. E costumi realizzati dagli stessi performers, attraverso un lungo studio.

E un trucco che assomiglia ad una maschera, anzi a tante maschere di uno stesso volto.

In scena performers dai 16 ai 24 anni

EsosTheatre ha avuto fin qui un crescendo di spettatori. Non per caso. La tensione che si crea nelle performance di questo ensemble artistico è tale da rimanere impressa, nel bene e nel male. Dice Gabriele Casablanca, uno dei performer: "È difficile parlare di EsosTheatre perché è EsosTheatre a parlarti". E un'altra performer, Alessandra Borgosano, ha appena firmato la prima tesi di laurea dedicata a questo format. Sottotitolo: "Ed è teatro a Messina". Mentre Gianluca Minissale, volto-simbolo di EsosTheatre, dice che questa con "Il Teatro degli Esoscheletri" è, sempre, "una grande storia d'amore".

Tutti gli Esoscheletri hanno dai 16 ai 24 anni. E gran parte del loro pubblico è composto da coloro che spesso a teatro non vanno, adolescenti e giovani. Ma non solo. Ormai hanno conquistato tante, diverse generazioni. D'altronde, tra i loro primi estimatori ci sono pittori, videomakers, fotografi, musicisti, cantanti.

Così si riportano i ragazzi a teatro, sul palco e in platea

Così, pochi giorni dopo i Premi della Critica dell'ANCT (Associazione nazionale critici di teatro) che si svolgeranno a Barcellona Pozzo di Gotto, Comune dell'area metropolitana di Messina, nella Città dello Stretto partirà questa "Stagione della Luna" che è interamente realizzata e prodotta da artisti messinesi. Alla regia c'è Sasà Neri, che oltre a essere l'ideatore del format, è uno dei registi di teatro-scuola più premiati d'Italia, abituato cioé a far emergere talento e vocazioni nei più giovani.

"Non ho mai fatto selezioni, mai 'scartato' qualcuno. E mi ritrovo a lavorare con artisti straordinari che mi obbligano a essere sempre migliore, ad avere coraggio e attenzione, a non sprecare questa bellezza". Al suo fianco lavorano per EsosTheatre anche Agnese Carrubba che firma canti e arrangiamenti musicali e Claudia Bertuccelli che guida le coreografie.