Il tema purtroppo è attuale e scottante. Tra disoccupazione giovanile e conseguente fuga all'estero, è un film che si presta alla riflessione ma che permette allo spettatore anche di gustare la colonna sonora dei Negramaro mentre sullo sfondo c'è una favolosa cuba.

Interpreti e trama

L'attesa per l'uscita nelle sale cinematografiche di Non è un paese per giovani ė davvero notevole, e non solo per i patiti di cinema, ma anche per i fan dei Negramaro, che firmano l'intera colonna sonora dell'ultima fatica del regista Giovanni Veronesi.

Nel cast Filippo Scicchitano, Giovanni Anzaldo, Sergio Rubini, Nino Frassica, Sara Serraiocco.

Sarà è 'reduce' dal bellissimo film di Marco Danieli La ragazza del mondo, presentato all'ultimo Festival di Venezia, dove è stato apprezzato e premiato. Frassica ha interpretato alla grande uno dei cosiddetti cinepanettoni, ovvero Natale a Londra-Dio salvi la regina, mentre di Sergio Rubini possiamo solo dire che ormai ha raggiunto una maturità artistica di livello straordinario.

Il film è prodotto da Paco Cinematografica assieme a RAI Cinema, e distribuito da 01 Distribution.

Ma passiamo alla storia. Tutti scappano dal nostro Belpaese, e con loro purtroppo se ne vanno anche le idee, le intuizioni, le speranze, dei giovani e dei tanti che hanno capito che ormai in Italia c'è rimasto ben poco da fare.

La fuga in questo caso non è proprio di cervelli, ma ancor prima di gente che cerca un luogo dove vivere non più in una assurda frustrazione. Sandro e Luciano pensano che forse Cuba può offrire qualcosa, può riuscire a tenere in vita quella speranza che consente di andare avanti, anche quando tutto sembra svanire, allontanarsi.

L'attesa, inutile dirlo, è anche economica, ma non solo.

I due arrivano in questo posto stupendo e lì incontrano Nora, una ragazza particolare, speciale ma anche con alcuni aspetti della sua personalità molto difficili da inquadrare. Nora è bella, sentimentale, italiana come i due amici, ma anche fuori dalle righe, dagli schemi.

L'impatto per Sandro e Luciano è a dir poco struggente, violento. Ma come sempre ognuno è unico e irripetibile, e mentre Luciano esploderà interiormente, facendo molta fatica a ritrovare una chiave di lettura per la propria esistenza, Sandro sarà in grado di comprendere le vere motivazioni che l'hanno spinto fino a partire per questo posto stupendo che è Cuba.

Il seguito non lo anticipiamo, perchè a questo punto la bravura di Veronesi consiste proprio nel coinvolgere il pubblico in questa ricerca speciale e riflessiva al contempo, dinanzi a un futuro incerto quanto fantastico, perchè fatto di novità e di rottura di schemi consolidati e ormai da superare, nella propria vita come nella propria mente.