È Torino a ospitare, per la prima volta, in Italia "Titanic - The Artifact Exhibition", sulla top navy britannica affondata da un iceberg il 15 aprile 1912. Made in Usa come il film con Leonardo Di Caprio.
Fra una settimana fino al 25 giugno alla Promotrice delle Belle Arti ci sarà anche la ricostruzione di una cabina di 1° classe e una di 3°, del ponte della nave e una parete di ghiaccio. Sembrerà di vedere quel mattino fatale per 8 viaggiatori e 29 membri dell'equipaggio e si capiranno le condizioni del naufragio.
Parrà anche di rivivere l'inabissamento della Costa Concordia 5 anni fa all'Isola del Giglio, con 32 morti e la condanna a 16 anni al capitano.
Dramma attuale
Come su tutte le navi da crociera, al momento dell’urto dello scafo del Titanic con un iceberg, alcuni a bordo dormivano. Altri uscirono dalle cabine e salirono sul ponte, ma non si accorsero di nulla.
Subito il capitano del Titanic, Edward Smith, pensò a un incidente di percorso. Per precauzione ordinò al radiotelegrafo di mandare il segnale di soccorso e l’ispezione di tutte le parti il transatlantico. Passarono un paio d’ore prima che ci si avvedesse del disastro.
Quando ormai l’acqua aveva invaso le macchine e i compartimenti stagni erano stati trovati lacerati in tutta la parte anteriore del vapore, i marinai, visto che il giorno prima c’erano già stati guasti nelle comunicazioni con la terraferma inviarono il vecchio segnale di soccorso c.q.d, chiamata generale per tutte le stazioni.
Poi provarono anche con il nuovo segnale s.o.s molto più facile da riconoscere che dopo l’affondamento del Titanic, divenne l'unico affidabile. Dal 2001, internazionalmente, la chiamata diretta di soccorso si fa con apparecchiature satellitari., con cui ora i servizi segreti britannici controllano i Paesi africani
Il cinema e la letteratura hanno più volte tentato di narrare la vicenda.
Quando meno a bordo se l’aspettavano, il messaggio fu percepito dal piroscafo Carpanthia che si diresse a tutto vapore verso il Titanic. Navigò alla velocità di 19 nodi all’ora, superando di 6 nodi le sue potenzialità.
Avvertito dell’insperato soccorso, il capitano del Titanic ordinò che tutti i passeggeri salissero sul ponte.
Furono momenti di panico. Poi tutto si tranquillizzò.
Ma molti, comprese le donne, si rifiutarono di salire sulle scialuppe, perché non credevano alla gravità dell’incidente. Alla Promotrice viene rivissuto quel tragico viaggio attraverso oggetti dei passeggeri e del personale a bordo, parti del relitto.
Dalla cronaca all'arte
Alla mostra c'è una novità assoluta: saranno raccontate le storie dei 37 italiani a bordo, su 2200. Tra loro ci fu anche chi raccolse pezzi di ghiaccio come souvenirs. Fu soltanto dopo un paio d’ore che apparve inevitabile la catastrofe. L’acqua aveva invaso le macchine e i compartimenti stagni erano stati trovati lacerati in tutta la parte anteriore.
Ricorda, invece, l’impresa nello spazio di Samanta Cristoforetti “Dalla Terra alla Luna, un altro viaggio tra mondi estranei all'occhio umano come il romanzo di Jules Verne che riprende fin da titolo.
Sono trenta le opere in mostra alla Galleria d'arte contemporanea, Saluzzo 67, per un mondo di colori alla Kandinskij.
L’artista Daniela Rossi è pittrice, psicologa e scrittrice: il suo romanzo più famoso è “Il mondo delle cose senza nome'”, da cui è stata tratta una fiction Rai con Elena Sofia Ricci e Gioele Dix. E' di questi giorni la notizia che la grande kermesse Artissima si svolgerà al Lingotto, dove c'è la convention del Pd, in diretta su Facebook.