Negli anni '90 Marco masini, nato a Firenze il 18 settembre 1964, cantava nei palazzetti di mezza Italia brani splendidi come "Ci vorrebbe il mare", "Perché lo fai", "Cenerentola innamorata" e si potrebbe proseguire oltre. Oggi, dopo quasi 30 anni di onorata carriera, è reduce dal suo ottavo Festival di Sanremo e di quel ragazzo coi jeans strappati e la croce al collo ne è rimasto ben poco.

La musica cambia, la poesia no

Il più grande errore che un artista, in questo caso un cantante, può fare, è restare impiantato nel passato; le melodie, la musica, i suoni di oggi non sono più quelli di 15, 20 anni fa, un cantante, un musicista deve saper cogliere queste novità e adattarsi, adattare il suo talento alle nuove esigenze, anche commerciali certo.

E' quello che Marco Masini ha compreso benissimo e l'ultimo album lo testimonia chiaramente; a partire dal singolo "Spostato di un secondo", in gara al Festival; un brano moderno, orecchiabile e dai tempi radiofonici perfetti. E il testo non è sacrificato, anzi. La condivisione di penna con Zibba ha prodotto un ottimo risultato, il pezzo è denso di significato e per nulla banale. Mix dunque tra qualità e forza mediatica. L'idea di poter mutare il proprio passato giocando sui secondi arrivati troppo tardi o troppo presto, è di grande spessore, chi non ha mai rimpianto o viceversa benedetto, un istante preciso della propria vita? Chi non farebbe scelte diverse tornando indietro? Marco Masini non ha dubbi in merito: anticiperebbe di un secondo il suo ritorno a casa dal servizio militare nel 1984, per salutare la madre prima della sua morte.

L'intero album dunque si dispiega su questa trama, tracce brevi, intense e "soundfriendly".

Tour nuovo, look nuovo.

In un ambiente sempre più social e tremendamente segnato dagli influencers, l'aspetto per un personaggio noto come Masini non è trascurabile. Anche da questo punto di vista il "Maso", cosi è chiamato dai suoi fans, non lascia nulla al caso; forma impeccabile, barba biblica da artista maledetto, look giovane e curato.

Dal 30 di aprile poi si sale sul palco per il nuovo Tour nei maggior teatri italiani e non solo.

Le parolacce oggi? Non scandalizzano più

Di Masini, anche i meno ferrati sul cantante fiorentino, conoscono certamente il brano che maggiormente scandalizzò l'opinione pubblica e i critici musicali nel 1995, parliamo di "Vaffanculo", a cui seguì "Bella stronza"; ci volle parecchio coraggio allora per gridare certe cose.

Oggi non serve più dice Masini; effettivamente quei brani erano figli di uno specifico momento generazionale e di determinate voci poco piacevoli sul suo conto. Oggi Masini, pur non rinnegando quel grido di rabbia, che campeggia sempre forte nei suoi live, è un uomo diverso, stabile e più in pace; e ci mancherebbe.

Un figlio sì, ma solo da un vero amore

Già nel 2004 con "L'uomo volante" aveva esternato il forte desiderio di paternità. Ad oggi questa aspirazione non è venuta meno ma guai a volerlo per forza, come fosse uno sfizio da volersi togliere a tutti i costi. Un figlio lo sogna ma soltanto come coronamento di un vero amore. E come dargli torto.