Si chiamerà "Dogman" il nuovo film di Matteo Garrone, storia di cronaca nera tristemente nota a tutti, quella del "Canaro", noto toelettatore di cani che 29 anni fa torturò sotto effetto di droga Gianluca Ricci, un criminale di piccola taglia considerato una specie di Ras del quartiere. Dalle recenti rivelazioni dall'autore di "Gomorra", che per dare priorità al progetto prodotto con Rai Cinema ha abbandonato il ben più edificante "Pinocchio", si evince l'intenzione di immergere il telespettatore in un viaggio nella follia metropolitana, raccontando la storia di un autentico "outsider".

Riguardo il cast c'è ancora la massima riservatezza, ma il regista fa intendere di avere le idee abbastanza chiare. Il film sarà prodotto dalla società di Garrone, la Archimede Film, insieme a Rai Cinema. La location sarà, come possiamo immaginare, la Magliana, luogo in cui secondo il regista "vale ancora la legge del più forte e dove l'unica via d'uscita sembra essere la droga e la violenza".

"Dogman" nel nuovo progetto di Rai Cinema

La Rai sembra cambiare finalmente rotta. La svolta nei palinsesti con la programmazione di film che abbiano in comune "una nuova contaminazione tra i linguaggi" sembra essere la strada da percorrere verso un nuovo modo di concepire "il film d'autore". La priorità, insomma, sarà data a quei "film che abbiano al centro delle storie", come rivela il Capogruppo Rai Paolo Del Brocco: che siano incentrati o meno su temi apparentemente poco piacevoli, o in grado di suscitare polemiche, non ha alcuna rilevanza, ribadisce Del Brocco.

La nuova linea editoriale intrapresa dalla Rai porge l'orecchio alle cosiddette "storie di vita reale", dunque; che rispecchiano, come nel caso di Dogman, l'evidente scollatura con la realtà prodotta da una società sorda alle reali esigenze dell'uomo, spesso costretto a sprofondare nell'anonimato di una periferia desolata, macerando in una vita al limite dell'umana sopportazione.

Dogman sarà infatti inserito nella nuova linea editoriale annunciata da Del Brocco (amministratore delegato di Rai Cinema da 7 anni) articolata in sette direttrici di produzione e coproduzione. Parte del palinsesto delle nuove produzioni (oltre appunto Dogman) pare sia già stato scritto, mentre altri film sono di recente uscita.Il primo filone, di cui farà parte il film di Garrone, apparterrà al ciclo di film dal nome "La nostra storia", e verrà inaugurato dal film di Gianni Amelio "La tenerezza" (in uscita il 24 aprile); sarà il turno di "Una questione privata", di Paolo e Vittorio Taviani (tratto dall'omonimo romanzo di Beppe Fenoglio); dunque "Dogman" di Garrone fino al "Traditore" di Marco Bellocchio, film incentrato su Tommaso Buscetta, e si chiuderà con un atteso horror diretto da Pupi Avati ambientato nel Polesine dal titolo "Il signor diavolo".

Altri progetti di Garrone

La rivisitazione della fiaba di Collodi è senz'altro il film che desta maggiore curiosità nei sostenitori del regista di "Tale of Tales- Il racconto dei racconti". In merito si contano almeno una dozzina di adattamenti prodotti in tutto il mondo, ma il più noto resta tuttavia quello prodotto da Walt Disney Pictures uscito nel 1940, a parere unanime probabilmente uno dei maggiori film d'animazione statunitensi. In Italia conosciamo anche il "Pinocchio" di Roberto Benigni, che però non ebbe molto successo al botteghino. Quello di Garrone tuttavia sarà inevitabilmente ritagliato dalle abili mani del regista nello stile di Tale of Tales, poiché da quanto si sa, è tornato a lavorare con lo stesso team creativo con cui ha realizzato "il racconto dei racconti".

Potremmo aspettarci dunque un prodotto simile dal punto di vista visivo: fotografia, uso degli effetti speciali, ambientazioni. "Pinocchio è stato sempre un personaggio che mi ha affascinato e che come tutti ho amato sin da bambino", dichiara l'autore, e prosegue: "molti ne hanno notato addirittura l'influenza in Gomorra e in Reality". Sarà sempre prodotto dalla sua Archimede Film, e nel cast sarà presente Toni Servillo, nei panni di Geppetto.