Era una voce che circolava da qualche tempo. Lo stesso Luciano Ligabue del resto lo aveva accennato e anticipato a Fabio Fazio a “Che tempo che fa”. Qui, tra una frase e l’altra, il cantante aveva fatto capire di essere pronto per ritornare dietro la cinepresa per un nuovo film.

Fra le cose che si conoscono del rocker emiliano, una delle più consolidate è il fatto che lui tenga in particolar modo alle sue origini. E le sue hanno un nome preciso: Correggio, comune in provincia di Reggio Emilia. È il paese che l’autore di “Certe notti” non ha mai abbandonato.

Nemmeno dopo l’incredibile successo raggiunto quando aveva circa 30 anni.

Il set probabilmente a Reggio Emilia

Quindi se la parola chiave è Correggio, la nuova pellicola non dovrebbe essere girata in posti troppo lontani dalla cittadina. Infatti, pare che il set sarà allestito in quel di Reggio Emilia, anche se sono previste riprese in altre località, tra cui la città natale del cantautore. Le altre probabili location sono nella Bassa, ma sono previste trasferte anche fuori dall'Emilia, in particolare a Roma.

Stefano Accorsi il protagonista

Il protagonista sarà interpretato da Stefano Accorsi, come annunciato in recenti interviste dallo stesso Ligabue: “Stefano sarebbe perfetto”. Per il titolo c’è una riproposizione.

Si chiamerà “Made in Italy”, che rimanda direttamente all’ultimo album di inediti dell'artista - il ventesimo della sua carriera - uscito lo scorso 18 novembre. La produzione della nuova fatica cinematografica di LIgabue è affidata alla Fandango di Domenico Procacci.

La produzione è a caccia di due figure particolari per il cast.

Si cercano infatti una ragazza e un ragazzo di origini indiane tra i 19 e i 25 anni che parlino bene l'italiano e che, anzi, abbiano l'accento emiliano.

Il primo ciak per la pellicola sarà battuto il 12 giugno prossimo. La storia ruoterà intorno a una figura inventata dal Liga e già presente nel suo libro di racconti pubblicato la primavera dell’anno scorso.

Il nome del personaggio, rintracciabile tra le pagine di “Scusate il disordine”, è Riko. Ovvero, un alter ego dello stesso artista.

Riko è un cinquantenne alle prese con un bilancio. Quello della propria esistenza. Una vita, la sua, condotta all'insegna di quello che ai suoi occhi sembrava corretto. Il personaggio nella finzione cinematografica fa l'operaio. Come suo padre. Stesso lavoro in fabbrica. Si sposa con Sara. Ad un certo punto tutto barcolla. Entra in crisi: il matrimonio è minato dai silenzi e la sua vita, in generale, non gli piace più.