Il regista Marc Meyers voleva da diverso tempo realizzare un film che potesse essere il ritratto di un serial killer prima che diventi tale, un film che si focalizzasse sul giovane adulto prima dell’assassino. Questo desiderio è diventato realtà in seguito all’incontro con Derf Backderf, amico di gioventù di Jeffrey Dahmer e autore della graphic novel My Friend Dahmer dedicata appunto al serial killer.
The Dahmer fan club
Backderf conobbe Dahmer perché la famiglia di quest’ultimo si trasferì per un periodo in Ohio. I due frequentarono perciò la stessa middle school e la stessa high school.
Si avvicinarono da adolescenti, negli anni ‘70. Dahmer iniziò ad attirare l’attenzione del futuro fumettista e di due suoi amici per i molteplici comportamenti sconnessi e rischiosi, la sua tendenza a esprimere un disagio interiore che non riusciva più a essere contenuto. Il ragazzo spesso fingeva delle crisi epilettiche in luoghi pubblici e manifestava un inquietante ossessione per gli animali ritrovati uccisi in incidenti stradali.
Le strade di Dahmer e Backderf si separarono poco prima del conseguimento del diploma a causa degli atteggiamenti sempre più evasivi e oscuri di Dahmer.
Nel 1991 Backderf ebbe la conferma riguardo quella sensazione di buio che percepiva attorno all’amico: Jeffrey Dahmer venne arrestato.
Violentò, uccise e si cibò di 17 persone, ragazzini e uomini, fra il 1978 e il 1991. I crimini comprendevano anche necrofilia e conservazione di parti del corpo delle vittime. Un’America sconvolta battezzò così il Cannibale di Milwaukee.
Dall’inchiostro ai pixel
La graphic novel di Backderf è peculiare perché esprime grande empatia nei confronti di quello che fu un adolescente, con problemi, ma comunque un semplice adolescente.
"My Friend Dahmer" è un ritratto acuto che, con una certa ingenuità, rimarca l’umanità prima di ogni altra cosa, senza il peso delle vicende successe a posteriori. Myers, affiancato dalla moglie e dal partner di produzione Jody Girgenti, capì che quel lavoro costituiva un’opportunità perfetta di ispirazione.
Nel 2013 raggiunse Bath, Ohio, per visitare i luoghi reali in cui il giovane Dahmer aveva trascorso parte della sua vita prima di diventare il Cannibale di Milwaukee.
Guidato nel tour da Backderf Myers realizzò che il film andava girato nei posti autentici, dove lui stesso sentiva traspirare la giusta energia.
L’adattamento cinematografico di My Friend Dahmer è un’intima immersione negli anni di formazione del successivo serial killer. Non ha in sé lo spirito del prequel, ma quello di una “coming of age tale” degli anni ’70.
Il film è stato presentato al Tribeca Film Festival ottenendo un giudizio generalmente positivo dalla critica. E' attualmente proiettato nelle sale negli USA.
Non ci resta che aspettare l'annuncio della data di uscita italiana per lasciarci intrigare e perturbare dalla storia del ragazzo che si trasformò in cannibale.
“This treatment of Dahmer- as a human who has done wrong things and not solely as a subject of abnormal psychological study- is a rarity and breath of fresh air...” https://t.co/qIYXDUW7Ls
— My Friend Dahmer (@MyFriendDahmer) 10 dicembre 2017