Chiara Beltrame, in arte CLI è una giovane cantautrice che vive tra Rovigo e Padova. Nonostante la sua giovane età, la sua musica è già conosciuta in gran parte del mondo dall’India al Brasile fino a tutta l’Europa, per poi ad arrivare al palcoscenico di The Voice of Italy, noto talent show di Rai 2 . Dal 2008 è tra i creatori di Gracegruop, équipe di giovani musicisti ed educatori che sostiene lo sviluppo di percorsi educativo-musicali come mezzi di crescita, dialogo e confronto tra i ragazzi in India, in un centro per bambini orfani ed abbandonati.

Da questo progetto sono arrivate collaborazioni con gruppi e musicisti locali conosciuti a livello internazionale che l’hanno portata ad esibirsi in tante località indiane dinnanzi a migliaia di spettatori. Lavora, infatti, con la hindi-rock band Vinapra (MTV India). Dal 2010 ha cominciato a collaborare con José Barrios e Isaac Munoz. Nello stesso anno, è presente una sola artista italiana con il suo brano World’s Heart, nell’album internazionale “Haiti-We are there for you”, prodotto da Abhi Ken, i cui proventi sono destinati al soccorso dei bambini di Haiti.

Nel 2012 Chiara ha pubblicato il suo primo progetto discografico CLI di inediti che vanta collaborazioni di tutto il mondo. Inoltre, ha ricevuto il premio “Targa d’autore Controcorrente” nel 2015.

L’anno successivo, ha conosciuto Simona Atzori, ballerina, pittrice e scrittrice del libro “La strada nuova” con la quale ha stabilito fin da subito un forte legame di sintonia. Lo scorso 9 marzo è uscito il videoclip di “Tacco punta” che vede la partecipazione della stessa Atzori per raccontare un fantastico inno alla vita e ai bivi inattesi, cui spesso ci pone davanti.

Quest’ultima, nata senza gli arti superiori ha fatto delle sue difficoltà la sua forza e la sua unicità nell’espressione dell’arte e quindi non poteva che essere la rappresentante giusta per il video musicale di CLI. Per saperne di più su questo progetto, noi di Blasting News abbiamo intervistato la giovane cantautrice veneta ed ecco cosa ci ha raccontato.

L’Intervista

Ciao Chiara. Come nasce CLI e la passione per la musica?

CLI, in realtà, è un soprannome che mi è stato dato quando ero piccola. Infatti, tutti gli amici e parenti mi hanno sempre chiamata così e quindi è stato abbastanza naturale scegliere CLI come nome d’arte. Io faccio parte di una famiglia che è sempre stata appassionata di teatro e quindi già da bambina ho iniziato a strimpellare con gli strumenti e a recitare. Inoltre, in ogni situazione particolare come un compleanno o l’apparecchiare la tavola cantavo delle “canzoncine”. Quindi, in realtà già il fatto di cominciare a scrivere canzoni è stata una cosa abbastanza naturale. Da piccolina ho cominciato a studiare musica che per me è sempre stata una cosa fondamentale che poi l’ho fatta diventare il mio lavoro.

Durante il tuo percorso artistico hai fatto dei grandi viaggi in India, in Brasile e in tutta Europa e hai partecipato al talent show di The Voice. Cosa ti hanno dato queste esperienze? Ti hanno fatto maturare dal punto di vista musicale?

Secondo me, tutto quello che uno vive a livello personale cerca di farlo maturare. Anche la musica mi ha portata a fare degli incontri che mai avrei immaginato. Infatti, ho vissuto un periodo a Berlino, poi ho fatto esperienze in Spagna, ho collaborato con una cantautrice brasiliana per un progetto del sud est dell’India e così è arrivata casualmente la possibilità di fare questo talent, The Voice. Io non cercavo quest’opportunità anche perché la musica la facevo di professione, e quindi per me è stato una tappa e non un punto di arrivo.

Infatti, molti miei colleghi pensavano: “Ora, faccio il talent e poi si vedrà quello che accadrà”, invece per me è stato un lungo percorso per condividere la mia musica. Quindi, l’ho non l’ho vissuto in maniera competitiva anche se è una gara, però è normale che ci sia un po’ di competizione e bisogna prenderla per così com’è realmente. Però, devo dire che in questo talent mi sono divertita un sacco! Ma una cosa è la gara televisiva e un’altra cosa è il lavoro da musicista. La cosa positiva è che questo programma mi ha dato la possibilità di essere conosciuta da molte persone, che grazie al cielo ancora mi seguono e ascoltano le mie canzoni. Insomma, direi che è stata una bellissima esperienza!

Hai collaborato con tantissimi artisti internazionali tra cui la band Vinapra, José Barrios ed Isaac Munoz. Come è stato lavorare con loro?

Per me, lavorare con questi artisti è stata una crescita enorme soprattutto perché sono molto diversi tra loro e ognuno di loro è nato in territori internazionali differenti come la Spagna, l’India e ognuno con dei generi musicali molto diversi. Quindi, per me poter fare musica con loro è stato un arricchimento importante sia a livello personale che a livello artistico. Infatti, ricordo che quando ero a Madrid e avuto modo di cantare al Casa Patas (il locale più importante della città), dovevo ancora realizzare il fatto che mi stavo esibendo all’interno grande tempio della musica spagnola.

Un’altra cosa bella è stato collaborare con Gaby Moretto che è una cantautrice brasiliana che ha fatto un sacco di talent in Brasile. Infatti, ho lavorato a 4 mani con lei per un brano e per farlo mi collegavo via Skype ed è stata un’esperienza molto bella. Insomma, ognuno di loro mi ha arricchito tantissimo non solo personalmente, ma anche dal punto di vista lavorativo.

Parliamo del tuo singolo “Tacco punta”. Da dove viene questo titolo che ricorda un po’ i passi di danza?

“Tacco punta” è la frase che ogni giorno mi ripeteva il mio fisioterapista dopo che mi ero rotta un ginocchio. Praticamente, sono stata immobile per quasi un mese e quando ho cominciato a lasciare le stampelle e a fare “i primi passi”, il fisioterapista mi diceva sempre “tacco punta” perché dovevo cercare di appoggiare bene il piede.

La gioia di ricominciare a camminare è stata talmente grande ed emozionante che si sente anche dalle mie canzoni e mi ha dato un forte senso di esperienza. In quel momento, dato che avevo molto bisogno di esprimermi ho preso in mano la chitarra ed un pezzo di carta e ho cominciato a scrivere. Quindi, “Tacco punta” deriva proprio da una frase che mi ha aiutato molto in quel momento difficile ed è una canzone che parla proprio dell’importanza di quei piccoli passi che mi hanno fatta ripartire. Sono dei piccoli passi che facciamo dentro di noi e anche se sono poco visibili sono quelli che ti danno la forza per ricominciare. Insomma, la mia canzone è un inno ai piccoli passi.

Nel videoclip è presente anche Simona Atzori, ballerina, pittrice ed autrice del libro “La strada nuova”.

Possiamo dire che avete molte cose in comune. Come siete riuscite a scoprirle e a metterle insieme in un unico progetto?

Anche questo è stato uno dei miei incontri casuali. Io ero appena uscita da The Voice ed ero ospite ad un festival e quella sera c’era anche Simona che oltre a ballare e dipingere, scrive. Infatti, lei aveva già pubblicato tre libri e nei suoi spettacoli parlava anche un po’ di sé e quando la sentivo raccontare del suo secondo libro, del suo percorso che aveva fatto quando si era rialzata dopo tante cadute, mi è venuta in mente la mia canzone “Tacco punta”, e da lì gliel’ho fatta ascoltare. Successivamente, Simona mi ha detto: “Sai che sto scrivendo il mio nuovo libro che parla proprio di quello che racconti nella tua canzone?”, e da quel momento le ho chiesto se volesse diventare la protagonista del mio videoclip.

Insomma, è stato così tutto naturale…

Nella tua canzone parli di bivi della vita. Quali sono stati e come li hai affrontati?

Ogni giorno abbiamo opportunità e alcune ce le lasciamo scappare in quanto costretti a farlo e a volte è per scelta nostra. Questo lo dice anche una frase contenuta nella mia canzone “in quelle mattine che sposti la sveglia per non iniziare a pensare”. Insomma, hai talmente tanti problemi da affrontare che non ti va di svegliarti, ma se guardi in fondo al cuore anche di fronte a te stessa, si riesce a trovare una soluzione e quel passo che ti permette sempre di ricominciare. Ad esempio, per citare un’altra frase del mio brano “per prendere momenti belli bisogna anche goderseli e cercare di viverli”, cioè per me ogni piccolo passo e ogni bivio, è una possibilità ed un’opportunità per ricominciare e andare avanti”.

Quali saranno i tuoi prossimi progetti? Avrai qualche collaborazione con qualche altro artista?

Allora, non posso spoilerare nulla, ma posso dire che sto lavorando al mio secondo disco che sarà in italiano nel quale ci saranno “Tacco punta” e il mio singolo precedente “L’elefante col tutù”. Questo progetto, sarà un mix di brani in italiano e questa è già una mega news in quanto quello di prima era tutto in inglese. Poi, mi sto organizzando per il tour di quest’estate e se magari mi seguite sui miei profili social scoprirete che ci saranno tante novità.