Ieri, presso la libreria Mondadori di Bari, si è tenuta la presentazione del nuovo romanzo di Diego Galdino “L’ultimo caffè della sera”. L’autore romano è considerato ormai il Nicholas Sparks italiano: i suoi romanzi d’amore dalla trama imprevedibile e avvincente sono editi tutti dalla Sperling e Kupfer e già hanno conquistato mezza Europa. Uno scrittore prolifico che nasce come romanziere in seguito ad un esperienza piuttosto singolare: un viaggio bellissimo intrapreso per una donna speciale che avrebbe desiderato visitare i luoghi descritti in un romanzo di Rosamunde Pilcher “Ritorno a casa” ma essendo impossibilitata a compiere lunghi viaggi, fu lo stesso Galdino a farsi carico del suo desiderio e a realizzarlo, compiendo un viaggio avventuroso in Cornovaglia per fotografare le meravigliose scogliere descritte nel romanzo e mostrarle alla ragazza.

Un viaggio straordinario che contribuì in modo determinante a far nascere il Diego Galdino scrittore e che riporterà nelle pagine di uno dei suoi romanzi.

L'ultima fatica di Galdino

Ne “L’ultimo caffè della sera”, sequel del suo romanzo d’esordio “Il primo caffè del mattino” invece, Galdino trasferisce tutte le vicende che vede scorrere sotto i suoi occhi, nel bar di Trastevere di cui è proprietario. Si tratta, infatti, di personaggi realmente esistenti e di storie di vita vissuta che forse, proprio perché così legate alle vicende della quotidianità, portano il lettore ad identificarsi immediatamente in ciascuno dei personaggi e a tuffarsi e muoversi nella storia con disinvoltura, come se fosse la propria.

Ma, accanto alla descrizione di questi momenti scorrevoli e ricchi di tinte vivaci, si alternano pagine di poesia in cui la fa da padrona la vera e propria analisi profonda, puntuale e delicata dei sentimenti provati dal protagonista dei due romanzi che sembra accarezzare le corde del suo cuore con raffinata maestria, al punto da far arrivare la melodia dei suoi stati d’animo, chiara e cristallino fino al lettore, coinvolgendolo come se fosse il suo confidente di sempre e commuovendolo.

E probabilmente a conquistare chi legge è anche la concezione dell’amore contenuta in questi romanzi ed esplicitata in modo particolare nell’ultimo, che, come ha affermato Galdino, durante l’incontro, è quella di un amore stabile, costante, eterno, frutto di un lavoro su se stessi e sulla coppia che può apparire duro ma che alla fine ripaga enormemente chi è disposto ad investirvi su.

Perciò vale la pena riportare un breve cenno di questa idea così coraggiosa e controcorrente espressa con tutta la poesia di cui è capace la penna di Galdino, nelle ultime pagine de “L’ultimo caffè della sera” di cui riportiamo dei sintetici estratti: “Amare non è un obbligo, una condizione, un diritto o un dovere, amare è una scelta e io ho scelto te, ho scelto te dalla prima volta che ti ho vista, ho scelto te e ti sceglierò ogni giorno della mia vita […] Tu che sei l’unicità di qualcosa che capita una sola volta. Per questo il giorno che mi dimenticherò di te l’amore sulla Terra non esisterà più”.

Che altro si potrebbe aggiungere ad una simile definizione dell’amore? Sembra che ormai sia stato riassunto tutto in queste poche righe e invece, alla fine del nostro incontro in libreria, l’Autore ci sorprende annunciando il progetto di un nuovo romanzo che non tarderà ad arrivare e chissà quali altre sorprese ci riserverà e in quali nuovi luoghi della mente e dell’anima condurrà il lettore, ma per adesso ci godiamo la dolcezza e il tepore di questo ultimo caffè ..