“Le indagini del commissario Colasanti” di Massimo di Taranto è un romanzo poliziesco, autopubblicato e uscito a fine gennaio del 2022. L’autore restituisce le atmosfere della Roma dell'anno 1951 e pone grande attenzione all’aderenza storica agli usi e costumi dell’epoca.

Un romanzo poliziesco

Il protagonista del romanzo poliziesco è il commissario Aurelio Colasanti, capo della sezione omicidi della squadra mobile di Roma. Egli è un uomo rabbioso, ambizioso e disilluso, dallo sguardo penetrante e dall’immancabile sigaretta tra le labbra, che ha accettato la menzogna e i compromessi come parte integrante della sua professione e, forse, anche della sua vita.

In quest’opera coinvolgente e cruda si narra di efferati omicidi ai danni di ragazze minorenni: il cadavere di Chiara viene trovato martoriato e privo del cuore; tocca poi a una ragazza incinta, Anna, il cui corpo non viene mai rinvenuto, ma compare solo quello del neonato che aveva in grembo, infine Norina viene ritrovata carbonizzata all’interno di un’automobile.

Quando una giovane reporter impavida, Rosetta Bencivegna, inizia a occuparsi del caso, incontra Colasanti per avere delucidazioni sulla prima vittima: tra i due si instaura subito un rapporto cordiale che sfocia poi in una relazione. Le cose, però, si mettono male: mentre Rosetta approfitta del suo legame con Colasanti per ottenere informazioni preziose per i suoi articoli di cronaca, si rende conto che Aurelio e coloro che sono sopra di lui conducono le indagini in modi decisamente problematici.

Il possibile omicida

Quando viene arrestato un ragazzo come possibile omicida, Rosetta capisce che egli è solo un capro espiatorio; viene infatti incastrato con un improbabile movente passionale ed ella intuisce che sia stato scelto solo per mettere a tacere la stampa e, probabilmente, per mantenere intatte le velleità di carriera del commissario.

"Rosetta non capiva chi fosse davvero Colasanti, l’uomo con cui aveva iniziato una relazione sentimentale da poco più di un mese: un cinico senza scrupoli che non aveva pensato due volte a sacrificare un ragazzo appena maggiorenne sull’altare della sua carriera o un uomo impaurito e incapace di sostenere il peso delle sue responsabilità, costretto a dare in pasto all’opinione pubblica un comodo carnefice?", scrive in un punto del libro Di Taranto.

L’autore racconta quindi delle diverse modalità di investigazione del commissario e della reporter, mentre narra nel dettaglio le orribili nefandezze commesse da uno spietato ordine religioso che mette in scena rituali a dir poco brutali. Alla fine non tutti i nodi vengono al pettine e la giustizia fatica a farsi strada in un mondo corrotto e sempre più disumano.