Edito da Voland e tradotto in Italia da Federica di Lella, esce il 18 febbraio il nuovo romanzo di Amélie Nothomb L'impossibile ritorno.
Attraverso il volume la scrittrice belga ritorna nel luogo in cui è nata e dove ha trascorso la sua infanzia, il Giappone, in compagnia dell'amica fotografa Pep Beni con cui per l'occasione condivide un viaggio di dieci giorni alla (ri)scoperta della se stessa di un tempo.
Il contenuto di un volume che invita alla crescita personale
Lungo il viaggio, la scrittrice belga di lingua francese si ferma con la sua compagna di viaggio a Kyoto e basa gran parte dell'esperienza sul kensho, una sorta di estasi contemplativa che le consente di vedere e vivere in un modo diverso e nuovo i luoghi che le hanno dato i natali e nei quali ha vissuto la propria infanzia.
La protagonista si accorge piano piano di aver dimenticato diverse parole della lingua giapponese ma suoni, odori e luci la riportano indietro nel tempo come se non avesse mai abbandonato il paese del Sol Levante.
Il viaggio le consente di scavare dentro di sé, di capire la se stessa di oggi e soprattutto di elaborare il lutto del padre, Patrick Nothomb, morto nel 2020 durante la pandemia la cui storia ha raccontato nel libro Primo sangue con cui nel 2022 ha vinto il Premio Strega Europeo, ex aequo con lo scrittore russo dissidente Mikhail Shishkin e il suo Punto di fuga (21lettere).
L'intero percorso della protagonista si concretizza per essere un viaggio nello spazio ma anche nel tempo attraverso cui, grazie ai ricordi del passato, possa essere possibile affrontare il presente con una prospettiva rinnovata.
Cenni biografici e successi letterari di Amelie Nothomb
Amélie Nothomb, il cui vero nome è Fabienne Claire Nothomb, è nata ad Etterbeek il 9 luglio 1966 e ha trascorso la sua infanzia prima in Giappone e poi in Cina dove frequentò la scuola francese locale. Trasferitasi a New York, frequentò il liceo francese ed iniziò per lei il difficile periodo dell'adolescenza. A 17 anni si stabilì a Bruxelles con la famiglia e qui si laureò in filologia classica alla Libera Università di Bruxelles. In seguito decise di vivere tra Parigi e Bruxelles.
Fin dall'esordio, avvenuto nel 1992 con Igiene dell'assassino, Nothomb ha pubblicato per sua scelta un libro l'anno restando spesso in testa alle classifiche di vendita, come dimostrano le oltre 18 milioni di copie vendute nel mondo.
Tra i più grandi successi letterari si ricordano oltre al già citato Igiene dell'assassino, Stupore e tremori (1999), Primo sangue (2021) e Il libro delle sorelle (2022).
Numerosi anche i premi letterari vinti in carriera, tra i quali particolare menzione meritano il Grand Prix du roman de l'Académie francaise e il Prix Renaudot (sempre per Primo sangue). Per l'insieme delle sue opere, nel 2023 Nothomb ha ricevuto il Premio Hemingway per la Letteratura.