La VII stagione concertistica Artemus, promossa dall'amministrazione comunale di Pompei, si avvia alla conclusione dopo quattro appuntamenti che hanno raccolto un’ampia partecipazione del pubblico.

La stagione si conclude con due serate distinte per stile ed epoca, ma unite da quel filo rosso di eccellenza che da sette anni caratterizza le produzioni dell'Associazione. Domenica 4 maggio sarà il turno de "Il Genio di Mozart", mentre sabato 17 maggio andrà in scena "La Serva Padrona" di Pergolesi, entrambi al teatro "Di Costanzo-Mattiello" con ingresso libero fino a esaurimento posti.

Il 4 maggio: Mozart nella sua essenza più pura

La serata del 4 maggio della VII Stagione Concertistica Artemus promette un viaggio attraverso due opere mozartiane che rappresentano altrettanti vertici della produzione giovanile del Salisburghese. Ad aprire il concerto, un assaggio di contemporaneità con "Carousel" di Flavio G. Cuccurullo, composizione inedita che si propone come ponte tra Settecento e XXI secolo. L'opera, come suggerisce il titolo, gioca con l'idea del movimento circolare, alternando momenti di turbinosa energia a pause di sospesa contemplazione.

Il Concerto per violino n. 5 in La maggiore K 219 vedrà protagonista Enrico Cavaliere, giovane solista già affermatosi nel panorama nazionale.

Il rondò finale, con i suoi echi ottomani, rappresenta una delle pagine più vivaci del repertorio violinistico mozartiano, dove il virtuosismo tecnico si fonde con un'inventiva melodica che sembra anticipare già il Rossini della "Gazza ladra". La Sinfonia n. 29 in La maggiore K 201, invece, è un miracolo di equilibrio formale composto da un Mozart appena diciottenne, dove ogni nota sembra trovare la sua collocazione perfetta nell'architettura complessiva del brano.

17 maggio: Pergolesi e la rivoluzione dell'opera buffa

A distanza di due settimane, il teatro cambierà completamente volto con "La Serva Padrona", capolavoro di Giovanni Battista Pergolesi che nel 1733 segnò una svolta epocale nella storia del melodramma.

L'intermezzo buffo, originariamente concepito come riempitivo tra gli atti di un'opera seria, finì per eclissare il lavoro principale diventando il manifesto di un nuovo modo di fare teatro musicale. La trama, apparentemente semplice, nasconde una sottile critica sociale: Serpina, interpretata dal soprano Maria Alvino, non è semplicemente un'astuta servetta, ma l'emblema di un'epoca in cui i ruoli sociali cominciavano a mostrare le prime crepe.

L'Orchestra Artemus, che oggi vanta sette stagioni concertistiche, due dischi e numerosi premi, ha consolidato nel tempo una presenza radicata sul territorio. Con un'attività concertistica costante e di qualità, l'orchestra ha come obiettivo principale quello di divulgare la musica colta con programmi sinfonici e lirici e di valorizzare i giovani talenti, puntando inoltre a rendere i suoi concerti accessibili e fruibili per un pubblico sempre più vasto.

Per l'occasione si avvarrà della collaborazione della Nuova Orchestra Scarlatti, garantendo un suono che unisce la freschezza dell'approccio storicamente informato alla solidità di un ensemble rodato.

Todisco e la sua visione musicale

A guidare entrambe le serate della VII Stagione Concertistica Artemus sarà il maestro Alfonso Todisco, direttore artistico di Artemus e figura di riferimento nel panorama musicale italiano.

Il suo approccio alla direzione unisce rigore filologico e sensibilità contemporanea, qualità che lo hanno portato a collaborare con importanti istituzioni musicali in tutta Europa.