La prossima stagione di Masterchef andrà in onda a partire dal 21 dicembre 2018. Attualmente sono in onda, già a partire dal mese di agosto, le repliche relative alla sesta edizione. La settima edizione vedrà tra i giudici, oltre ai confermati Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo, anche una donna, Antonia Klugmann. Nonostante new entry ed eccellenti conferme, il vero mattatore della trasmissione rimane lo chef napoletano Antonino Cannavacciuolo. La sua popolarità è in costante ascesa tanto che il suo ristorante Villa Crespi accetta prenotazioni per un tavolo a partire da gennaio 2018, ben quattro mesi di attesa per assaggiare le prelibatezze dello chef protagonista del programma televisivo 'Cucine da incubo'.

Andiamo alla scoperta del giudice pluristellato Antonino Cannavacciuolo, 2 stelle Michelin, 3 forchette della guida Gambero Rosso e 3 cappelli della guida L'Espresso, che ci racconta la sua storia, dagli inizi alla fama raggiunta.

Lo chef e l'importanza della sua famiglia

Antonino Cannavacciuolo riconosce un ruolo molto importante alla sua famiglia sia per quanto riguarda la sua formazione caratteriale e educativa, sia per quanto riguarda la sua ascesa professionale. Riconosce soprattutto una importanza fondamentale ai suoi genitori, a sua moglie, ai suoi figli e al contesto dove è nato. Mai dimenticare le proprie origini, lo Chef nasce a Ticciano una frazione di Vico Equense nel napoletano, mai dimenticato l'indirizzo dei suoi genitori, la forza e la compattezza derivante dalla sua famiglia.

Importante è per il giudice napoletano di Masterchef il coraggio di osare, gli obiettivi da raggiungere, il lavoro quello duro e soprattutto la tanta umiltà che si deve mettere sul tavolo ogni giorno con fatica. Tutti elementi imprescindibili che derivano da una educazione familiare a 360 gradi.

Antonino Cannavacciuolo dagli inizi al successo

Burrascoso il suo inizio con il mondo culinario. I primi dubbi, le prime perplessità arrivarono proprio dalla sua famiglia. Lo chef di Vico Equense voleva iscriversi all'Istituto alberghiero, ma soprattutto il papà osteggiò, anche se non in maniera prorompente, questa volontà e questo desiderio.

Desiderio talmente forte da far desistere anche il padre e far dissipare le sue ultime resistenze.

Dopo la gavetta come aiuto cuoco e cuoco Antonino Cannavacciuolo si buttò grazie all'aiuto della moglie e del padre nell'acquisto di Villa Crespi. La struttura era lontana anni luce da quella attuale, era piuttosto un rudere fatiscente e in quel momento una scommessa da vincere. Negli anni scommessa ampiamente vinta. Il 2003 è un anno fondamentale nella vita e nella carriera dello Chef, convola infatti a nozze con la moglie Cinzia e ottiene i primi riconoscimenti professionali, la prima stella Michelin e le tre forchette Gambero Rosso. Tanta fatica e passione portarono poi alla seconda stella Michelin, come ama raccontare Cannavacciuolo con tanto sacrificio e tanto spazio tolto alla famiglia e alla vita sociale, 20 ore circa di lavoro al giorno festività comprese.

Dopo è tutto un susseguirsi di gioie e soddisfazioni personali, dalla nascita dei suoi due figli Elisa e Andrea, alla realizzazione di una casa al mare da sogno, fino ad arrivare ai suoi successi televisivi. 'Cucine da incubo' e 'Masterchef' sono trasmissioni che consentono allo Chef di acquisire anche tanta popolarità e immagine e di far conoscere a tutta Italia la sua cucina e le sue enormi capacità.

I suoi ingredienti e i suoi piatti

Ci sono tanti piatti e ingredienti che Antonino Cannavacciuolo ama, proviamo ad analizzarne qualcuno. Il limone è sicuramente uno dei suoi preferiti, impazzisce per quelli provenienti dalla Costiera Amalfitana. Impossibile non citare i pomodori, tra i suoi preferiti tutti quelli provenienti dal Sud, dai San Marzano, ai pachino, al ciliegino e altri.

Il sale marino di Cervia che definisce il sale per eccellenza. Altra imprescindibile peculiarità, questa volta legata al suo territorio, è la pasta, che secondo lo chef va rigorosamente servita al dente. Il suo piatto di pesce preferito? Sicuramente con le cozze. La regione che vuol dire carne? Antonino Cannavacciuolo non ha dubbi, dire carne equivale a dire Piemonte.