Lavoratori o studenti che siate, non potete sottrarvi in alcun modo alla fauna che troverete a bordo dei mezzi pubblici. In questo caso, si parla di treni e di pendolari, la fazione umana più disperata che l’età moderna abbia mai prodotto. Nelle varie carrozze di questo diabolico strumento di tortura post rivoluzione industriale s’incontra gente d’ogni sorta ed estradizione sociale. Un agglomerato che gli antropologi, prima o poi, andranno ad approfondire chiedendosi come mai nessuno lo avesse mai fatto prima.
Quali sono i pendolari tipici che tutti abbiamo incontrato?
I ‘Kebabbari’ Sono una razza indefinita, poiché non si è in grado di capire da quale parte del pianeta provengano. Diresti che viene da qualche parte dell’Africa, da qualche regione del continente asiatico o semplicemente da Cinisello Balsamo, facendo ironia sul secondo nome del paese e sul fatto che l’odore molesto che senti non lo è per il tuo naso. Li trovi seduti sulle scale, o incastrati in qualche sedile, soprattutto la mattina. Il loro equipaggiamento di giornata è composto da un cappellino con visiera, una busta della spesa contenente qualche segreto di Stato e un completo di jeans chiaro che farebbe invidia a Marty di Ritorno al Futuro.
Ciò che rilasciano nell’aria è un odore di cucina, di spezie, di aglio, di fritto: tutto ciò che per il tuo olfatto sono pugni nei reni, con tanto di arbitro che fa il countdown nell’incontro di wrestling ta le tue narici e la presenza di quell’essere umano non identificato. E magari tu devi scendere al capolinea, dopo un’ora e passa di tratta.
E magari anche lui.
I Logorroici. Esiste un girone dell’Inferno per queste persone. E se non esiste non importa, perché dovrebbe esserci un inferno soltanto per loro. Anche questi esseri, come i ‘Kebabbari’, compaiono al mattino, o verso sera, cioè quando le tue membra sono esauste e la tua mente lancia soltanto slogan pubblicitari inerenti a cibo, nanna e la replica del film preferito dai pendolari: “La vita fa schifo”.
Loro ti vedono, ti scrutano tra la folla, perché spesso sono tuoi conoscenti. E se ti braccano, non ti mollano più: minuti e minuti ininterrotti di monologhi che si riversano su di te come piaghe d’Egitto. Ma se pensi d’isolarti ti sbagli di grosso, non funziona come quando stai guardando un video su YouTube: non c’è pausa, non c’è mancanza d’interazione. Il Logorroico ti chiederà sempre che ne pensi, dandoti dai 7 ai 10 secondi di tempo per esprimere pareri di cui non importa né a te né a lui, perché tanto proseguirà fino al serafico ‘oh, è la mia fermata, mi ha fatto piacere parlare con te, a presto!’ Logorroici, vil razza dannata.
I Serial Killer. Questa categoria non ha caratteristiche particolari, tranne una sola: vogliono uccidervi.
Finché non scenderete dal treno, la vostra mente non si libererà mai dall’idea che quel personaggio bizzarro che si trova nella vostra stessa carrozza, magari in un posto in fondo al corridoio per cui, a volte, incrociate erroneamente i vostri sguardi, voglia mettervi le mani addosso e squartarvi davanti a tutti. I Serial Killer sono i tipi loschi, dallo sguardo di ghiaccio e dall’aria trascurata, che voi temete senza averne alcun motivo, perché strane o soltanto dall’aspetto truce. Vi sentite al sicuro come in un mattatoio vestiti da mucche sul nastro trasportatore.
I Pischelli. Volete stare calmi, avete trovato un posto e finalmente potete farvi i fatti vostri. Sul vagone non c’è nessuno, un vero miracolo.
Ma la vita ci mette sempre a dura prova, e allora eccoli arrivare. I Pischelli sono lo stereotipo della moda del momento e sono stati mandati dal Diavolo in persona che conosce perfettamente ciò che più odiate. Siete eleganti e ascoltate musica lounge? Ecco il branco di Pischelli finti rapper con casse elevate alla massima potenza, i quali emettono versi gutturali per chiamarsi l’un l’altro e comunicare. Amanti dell’igiene? Ecco i Pischelli lercioni e irrispettosi che poggiano piedi ovunque, si scaccolano o hanno l’intensa salivazione che genera sputacchiate nel fazzoletto o nel cestello di fianco a voi. Amate la calma? Arriva la comitiva di Pischelli rompicoglioni, sicuramente una scolaresca e sicuramente dalle vocine stridule e acute, eccitati per l’occhiata di quella a ricreazione o perché quello ha inviato un ‘uozzàp troppo da fuori di testa’ alla compagna ‘che cioè non se lo fila proprio capito’.