L'offensiva di Ei Towers, società del gruppo Mediaset, volta a conquistare una posizione di controllo su Rai Way sembra un lontano ricordo, di fronte alle dichiarazioni emerse in queste ore attraverso i vertici dell'azienda pubblica del broadcasting, in occasione dell'odierna assemblea degli azionisti. Rai Way sostanzialmente rilancia e lascia intendere, al contrario, un proprio interesse di fronte alla prossima quotazione in borsa delle torri di Telecom Italia - parliamo di Inwit - e alla possibilità di un utilizzo di quelle recentemente acquisite da Wind da parte di Abertis.

"Quella di Telecom è la migliore infrastruttura telco e quella nostra la migliore infrastruttura broadcasting" - afferma il Presidente Camillo Rossotto - "nel momento in cui le torri Telecom vengono quotate in borsa, diventa naturale interagire".

Nei fatti riemerge prepotentemente in queste ore la questione dell'operatore unico delle torri, che le dichiarazioni dei vertici Rai Way riprendono nel momento stesso in cui lasciano immaginare una nuova razionalizzazione del settore e che non è estraneo come argomento di confronto negli ambienti di governo. Il tema è ormai pane quotidiano tra i protagonisti italiani del mercato delle torri, anche se appare chiaro che manca ancora una governance che permetta di intravedere un disegno industriale.

In questa direzione, si è vociferato sul ruolo che potrebbe giocare la Cassa Depositi e Prestiti, così come lo è stato per Terna nel caso dell'infrastruttura legata all'energia elettrica.

L'amministratore delegato di Rai Way, Stefano Ciccotti, nell'escludere l'ipotesi di una contro-Opa da parte di Rai Way nei confronti di Ei Towers, ha chiarito come preliminarmente sia necessario un disegno industriale alle spalle dei movimenti che agitano il mercato delle torri. Il buono stato di salute dell'azienda è dimostrato dall'assegno di 22 milioni di euro in favore di Rai (che detiene il 65% della società) staccato oggi in occasione dell'assemblea degli azionisti, con la distribuzione dei dividendi. Era presente l'84,97% del capitale sociale.