Sarà senza dubbio un'estate rovente per quanto riguarda il dibattito sulle Pensioni. Messa da parte la grana della sentenza della Consulta che ha bocciato lo stop del Governo Monti all'indicizzazione delle pensioni, nelle ultime settimane si parla sempre più spesso di precoci e del pensionamento anticipato. Il Governo Renzi è al lavoro in merito alla riforma pensioni 2015 e potrebbe inserire alcune novità nella legge di stabilità ma è soprattutto in Commissione Lavoro che sono numerose le proposte per trovare la quadra su un tema così delicato.

Si parte dal testo con primo firmatario Cesare Damiano che propone tre strade per il pensionamento: pensione di vecchiaia, pensione flessibile e pensione anticipata.

Pensioni - le ipotesi del ddl 857: pensione anticipata, flessibile e vecchiaia

Per quanto riguarda le ultime sulle pensioni, come detto prima, il dibattito è in continuo aggiornamento. Il testo base da cui partire per fare delle considerazioni sull'argomento della riforma delle pensioni 2015 è il ddl 857 chiamato "Disposizioni per consentire la libertà di scelta nell'accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico" che ha come primo firmatario Cesare Damiano.

Cosa prevede questa proposta? La proposta del ddl 857 disciplina le modalità per il pensionamento e consente la possibilità di scelta fra le ipotesi della vecchiaia, dell'anticipata e della flessibile.





Pensionamento flessibile - La proposta del ddl Damiano

Nel caso del pensionamento flessibile il ddl propone che i lavoratori possano decidere il momento della cessazione dell'attività lavorativa e andare in pensione tra i 62 e i 70 anni di età e in un range che va dai 35 ai 40 anni di contributi con un sistema di penalizzazioni e premi. Posto che tale ipotesi diventi legge senza alcuna variazione diventando il cardine della riforma delle pensioni coloro che dovessero decidere per la pensione flessibile potranno accedervi ma con un assegno ridotto del 2% per ogni anno in anticipo fino a una decurtazione massima dell'assegno pari all'8%. Lo spartiacque sono i 66 anni. Chi decide di andare in pensione dopo quell'età otterrà un premio per ogni anno in più se sono stati versati almeno 35 anni di contributi. Ecco due esempi per capire al meglio la differenza per ciò che riguarda l'età anagrafica in cui si sceglie di andare in pensione. Dunque, ad esempio, un uomo di 64 anni e 6 mesi con 37 anni di contributi versati potrà richiedere di andare in pensione ma con un importo decurtato mediamente del 3,3%, per sempre. Se quella stessa persona dovesse decidere di andare in pensione 3 anni dopo, a 67 anni, con 40 anni di contributi lo farà con un assegno con il 2% in più.



Pensione anticipata - Ipotesi quota 41 Damiano

Per quanto riguarda la pensione anticipata, l'ipotesi del ddl a firma Damiano propone la quota 41. Cos'è la quota 41? Essa non è altro che un tetto di 41 anni di contributi versati dal oltre cui il lavoratore ha diritto alla pensione anticipata senza nessun limite di età. Il sistema prevede un abbassamento a 41 anni di contribuzione per andare in pensione in anticipo rispetto all'attuale tetto dei 42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 e 6 mesi per le donne in vigore con la Legge Fornero e non prevedrebbe un sistema di penalizzazioni per il pensionamento anticipato.