La Banca Centrale Russa ha sospeso gli acquisti di valuta estera per ricostituire le riserve internazionali del paese dopo che il rublo è sceso al livello più basso da oltre quattro mesi mettendo a rischio anche la crescita del PIL come già previsto.

Questa scelta ha causato la miglior ripresa in quasi tre settimane (quasi il 7% rispetto al dollaro), ha stroncato sul nascere la continua svalutazione degli ultimi giorni, in un momento in cui le principali valute dei paesi emergenti hanno subito una battuta d'arresto senza precedenti dovuta alla volatilità delle azioni cinesi e l'aspettativa che la Federal Reserve e la Banca d'Inghilterra aumentino il tasso d’interesse nel mese di settembre.

La speranza, inoltre, è che questa operazione aiuti a contrastare l'inflazione.

Le dichiarazione della Banca Centrale Russa

Il regolatore russo ha attribuito la sospensione delle operazioni alla "maggiore volatilità nel mercato valutario nazionale", come è stato assicurato mercoledì mattina dalla Banca Centrale Russa attraverso un comunicato. Il testo indica anche che gli acquisti di valute estere è sceso a 160.000.000 $ lunedì, rispetto a 200 milioni al giorno che sono stati negoziati la scorsa settimana.

"La Banca Centrale della Russia ha ripetutamente affermato che si cerca di minimizzare l'impatto delle operazioni per ricostituire le riserve internazionali nel mercato valutario per regolare rapidamente il volume degli acquisti", ha affermato l'organo di governo della politica monetaria russa.

Il regolatore, che aveva permesso il libero scambio del rublo lo scorso anno, dopo la peggiore crisi della valuta russa dal 1998, ha ripreso gli acquisti di valuta estera a metà maggio scorso per ricostruire gradualmente il livello delle riserve per 500.000 milioni. Dopo il cambiamento della politica monetaria del 13 maggio scorso, aveva acquistato circa 10.000 milioni di dollari in valuta estera, secondo i dati di Bloomberg.

Il deprezzamento del rublo, inferiore di oltre il 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è una buona notizia per la competitività delle aziende russe ed arriva in un momento di bassi prezzi delle principali materie prime esportate: gas naturale e petrolio. Ma, allo stesso tempo, si tratta di un problema per rimborsare i debiti in valuta diversa dal rublo.

Il consiglio della Banca Centrale Russa si riunirà per valutare un eventuale nuova politica dei tassi di interesse. Negli ultimi mesi ci sono stati diversi cali consecutivi per controllare il crollo della sua moneta.