La Rai ed il canone che scende di 13 euro è solo l’ultimo balzello che il Premier ha promesso di ridurre con la prossima Legge di Stabilità. Prima aveva promesso l’eliminazione della Tasi su tutte le prime case e successivamente l’abolizione dell’IMU sui beni strumentali. Nel frattempo, la massima attenzione è sempre rivolta ai vincoli di Bruxelles, ai patti sottoscritti per non sforare i limiti di deficit pubblico che, se non rispettati farebbero aumentare le aliquote di IVA e delle accise. Ma come farà il Premier a mantenere le promesse e dove troverà i soldi che sembra non avere?
Non è che per caso, toglieranno una tassa e ne metteranno un’altrao aumenteranno quelle che rimarranno in vigore? Queste sono le domande che si fanno gli italiani e che dovrebbero avere risposte il 15 ottobre, giorno di presentazione della nuova manovra finanziaria.
L’IMU assorbirà la Tasi?
Durante i lavori sul Federalismo alla Camera dei Deputati, il Sottosegretario all’Economia del Governo, Zanetti, ha assicurato che nessuna imposta traslerà nelle altre e che la riduzione del prelievo fiscale sugli italiani deve essere di facile percezione per i cittadini, non deve lasciare dubbi. La Tasi sarà abolita per tutte le prime case , anche quelle di lusso,così come l’IMU. Su questo punto, nessun dubbio, tutto sembra definito, o quasi.
Infatti, sempre ascoltando le parole di Zanetti, si sta valutando l’accorpamento della Tasi nell’IMU, su tutti gli immobili che non sono abitazioni principali. L’accorpamento però, non dovrà assolutamente portare all’aumento delle tasse sulla casa, ma sarà la somma esatta delle aliquote di Tasi ed IMU. In altri termini, i cittadini, per le seconde case non pagheranno neanche un centesimo in più di quanto pagato lo scorso anno.
Il problema della fusione tra le due tasse però riguarderà i casi delle case in affitto. Se l’inquilino che abita nella casa non pagherà più la sua parte di Tasi, su quell’immobile le tasse graveranno esclusivamente sul proprietario che quindi pagherà di più di prima. Martedì 13 ottobre ci sarà un incontro tra Governo e Regioni che oltre a parlare dei tagli agli Enti Locali, parleranno anche di imposte sugli immobili e quindi si saprà di più sull’argomento, a due giorni dalla fatidica scadenza della Legge di Stabilità.
IVA e clausole di salvaguardia
Nelle precedenti Leggi di Stabilità, per rispettare i vincoli imposti dalla Comunità Europea, sono state inserite delle clausole di salvaguardia. Queste non sono altro che garanzie che il Governo a dato alla UE quando ha accettato i vincoli. L’Italia ha promesso di trovare 16 miliardi di euro ed ha garantito che qualora non riesca a trovarli aumenterà l’IVA e le accise. Ad oggi sembra che questi soldi non ci siano, ma Renzi ed il suo Esecutivo hanno promesso, come ha dichiarato alla Camera il Viceministro Morando, di 'neutralizzare in toto le clausole di salvaguardia per il 2016'. I detrattori ed oppositori del Governo attaccano duramente dicendo che come al solito il Governo “toglie il dente senza curare la carie”, cioè posticipa il problema.
Infatti nel 2017 e 2018 bisognerà trovare 55 miliardi per scongiurare le clausole di salvaguardia ed il conseguente aumento dell’IVA di 3 punti percentuali. In parole povere, forse per quest’anno l’aumento dell’IVA non si abbatterà come un macigno sulle teste degli italiani, ma nel biennio 2017/18, ci vorrà un miracolo per evitarlo.