Il bonus da 80 euro in busta paga era stata una delle prime iniziative del premier Renzi e aveva dato ossigeno a molte famiglie italiane in un momento di forte contrazione dei consumi. Basti pensare che le entrate fiscali del 2015 hanno registrato un incremento rispetto al 2014, non solo per un miglioramento della congiuntura economica, ma anche grazie all'effetto della misura del bonus Irpef che ha influenzato in maniera importante il gettito delle imposte dirette. Il bonus Irpef introdotto nel maggio 2014 e reso strutturale dalla Legge di Stabilità 2015, sarà in vigore anche per il 2016 e quindi continueranno a beneficiarne tutti quei lavoratori con un reddito al di sotto di una certa soglia.
L'amara sorpresa però, per molti contribuenti, è giunta solo adesso: molti cittadini sono stati informati dall'Agenzia delle Entrate che dovranno restituire il bonus da 80 euro perchè, nell'arco dell'anno, hanno superato il tetto di reddito , requisito imprescindibile per beneficiare dell’agevolazione fiscale in busta paga, così come pensato dal Governo Renzi.
Il numero di coloro che hanno beneficiato del bonus in busta paga nel 2014, secondo i dati emersi dalle certificazioni uniche del 2015 è di 11,7 milioni di contribuenti. Il problema della restituzione del bonus è emerso a causa dell'utilizzo, da parte di molti dichiaranti, del nuovo modello messo a disposizione in via sperimentale dall'Agenzia delle Entrate a partire dal 15 aprile scorso, il modello 730 precompilato.
I cittadini hanno evidenziato più volte alcune difficoltà di compilazione del modello a causa della presenza di dati parziali o non corretti. L'errore che ha determinato maggiori problemi riguardava l'indicazione del numero dei giorni lavorati, in tale campo il software per errore rilevava più di 365 lavorativi generando un errore che ha fatto perdere a molti contribuenti il diritto a detrazioni e quindi al bonus. Tutti i contribuenti coinvolti hanno dovuto restituire il bonus Irpef, incassato a rate, n un'unica soluzione allo Stato italiano.