La produzione globale del Vino è crollata, sia dal punto di vista economico che del volume. Nell'annata 2016 si registra un drastico calo di circa il 5%, traducibile in quasi 260 milioni di ettolitri. Un dato mai così emblematico. Si fa fatica a ritrovare cifre così drammatiche: bisogna scavare pagine e pagine di statistiche, per capire che non si vedeva un simile trend negativo dall'anno 2000. L'Italia, per fortuna, si conferma in controtendenza rispetto alle performance globali: sotto questo punto di vista, il nostro paese è al comando con circa 50 milioni di ettolitri (-2%).

Consumi interni in calo in Italia

Tutto ciò viene studiato in relazione alle recenti pubblicazioni di Coldiretti (previsioni OIV). La Francia è al secondo posto della speciale classifica (42 milioni di ettolitri, ovvero -12%), la Spagna sul terzo gradino (+1%, ossia 38 milioni). La produzione Made in Italy, appunto, fa registrare un successo, parzialmente contenuto dal trend negativo dei consumi interni; salgono nello stesso tempo Francia, USA e Germania. Il livello produttivo, negli States, cresce del 2%, crescita record in Australia con il 5% netto. Stabile invece la produzione in Cina. Calo evidente in Cile e Argentina (rispettivamente -21% e -35% rispetto all'anno precedente) .

Consumi globali in ripresa

I consumi globali sono sicuramente in netta ripresa: le stime diffuse dalla Coldiretti parlano di 243 milioni di ettolitri, traducibile in +2%. Nel nostro paese, al contrario, i consumi interni hanno subito un minimo storico: dai tempi dell'Unità non si vedevano cifre così consistenti. Questo significa che la quantità di prodotto vinicolo consumata all'estero è nettamente superiore a quanto si vede all'interno dei confini nazionali.

Il prodotto spumantistico, per fare un esempio, ha fatto registrare delle esportazioni in aumento del 21% circa, nel primo semestre 2016 (Prosecco, Asti e Franciacorta tra i più performanti). La Gran Bretagna, ad oggi, è il mercato di sbocco più importante per lo spumante italiano (un aumento che profuma di record, +43%, seguito dagli Usa (+22% abbondante).