L'acquisizione delle 4 Good Banks da parte di Ubi e BPER, dovrebbe avvenire al valore simbolico di un euro. La banca lombarda dovrebbe rilevare Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti dopo una ricapitalizzazione da 250 milioni a carico del fondo di risoluzione e la dismissione delle sofferenze. Queste ultime, che per i 3 istituti ammontano a circa 3,7 miliardi verranno cartolarizzate con l'intervento del fondo Atlante. Al termine dell'operazione, l'acquirente procederà ad un aumento di capitale per circa 400 milioni.

Più delicata l'acquisizione da parte di BPER di Cariferrara che potrebbe prevedere per quest'ultima una riduzione del personale del 50%.

Le (not so) Good Banks

I quattro istituti, oggetto dell'intervento del governo al termine dello scorso anno, vengono qualificati come "Good Banks" in contrapposizione con la struttura nella quale sono stati trasferiti i crediti non performing (NPL), la cosiddetta la "Bad Bank". Quest'ultima è stata denominata REV Gestione Crediti. Nonostante la pulizia dello scorso anno, per i 3 istituti che verranno acquisiti da UBI, sono emersi 3,7 miliardi di nuovi crediti deteriorarti in meno di 12 mesi.

Per procedere con l'operazione al prezzo simbolico di un euro, l'acquirente ha posto come condizioni vincolanti il riconoscimento del badwill, la possibilità di compensare le perdite con utili futuri e anche l’utilizzo dei propri modelli interni per i Risk Weighted Assets dei tre istituti acquisiti, che riceveranno ulteriori 250 milioni dal fondo di risoluzione, oltre a una nuova pulizia dei NPL.

Il fondo Atlante, reduce dalla recente operazione di Montepaschi, ha confermato che provvederà alla cartolarizzazione di tre quarti dei deteriorati delle 3 banche al fine di consentirne l'acquisizione da parte di UBI. Quest'ultima, dovrà poi varare un aumento di capitale di circa 400 o 500 milioni per mantenere gli indici di solidità a livelli di sicurezza.

Il caso di Cariferrara

Più difficile la situazione per la quarta good bank, che dovrebbe essere rilevata da BPER al termine di una serie di verifiche in corso da parte dell'acquirente. Sulle sofferenze, per un totale di 500 milioni di valore lordo, potrebbe intervenire ancora il fondo di risoluzione.

L'aspetto più delicato rimane tuttavia un taglio del personale per circa 400 unità su un totale di 800.