E' giunta al termine la delicata operazione di acquisizione di 3 delle Good Bank in carico al fondo di risoluzione da parte di UBI Banca. La notizia è stata resa nota nelle ore immediatamente successive al via libera della Banca d'Italia: il direttorio dell'istituto di via nazionale ha di fatti autorizzato la cessione dei tre istituti al valore simbolico di 1 euro.

La reazione immediata dei mercati appare positiva, in considerazione delle quote di mercato che il gruppo acquirente potrà guadagnare e delle significative cautele previste prima del trasferimento: una ricapitalizzazione degli istituti per 450 milioni (a fronte di un aumento di 400m per l'acquirente)e il trasferimento di 2,2 miliardi di sofferenze fondo Atlante.

Secondo il presidente Roberto Nicastro dovrebbe essre in dirittura d'arrivo anche il trasferimento a BPER della quarta good bank.

La storia delle Good Bank

Nel novembre 2015 Banca Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Chieti e di Ferrara sono state rilevate dal fondo di risoluzione unico con un impegno di circa 5 miliardi a cui si sono aggiunti circa 190 milioni da parte del governo per indennizzare i piccoli risparmiatori.

Nelle parole amare di Roberto Nicastro, la procedura di risoluzione ha individuato tempi troppo stretti per il ricollocamento di istituti dal capitale azzerato e questo non ha reso possibile una reale ristrutturazione.

Il giudizio degli analisti e la risposta dei mercati

Nel primo giorno successivo alla chiusura della cessione, la reazione dei mercati è stata positiva, probabilmente attribuendo valore alla crescita degli asset del 20% che UBI Banca conseguirà post acquisizione raggiungendo una quota di mercato del 5% nel settore Italiano.

Tra gli analisti giudizio positivo da parte di Kepler Cheuvreux che ha alzato il target price dell'istituto, mentre è più moderata Mediobanca Securities per la quale i benefici apportati dall'acquisizione potrebbero essere temporanei e non modificare strutturalmente la valutazione dell'istituto.