L'Autorità per l'energia il gas e i servizi idrici (Aeegsi) ha comunicato le nuove variazioni trimestrali dei costi di elettricità e gas, che verranno applicati sulle bollette domestiche a partire da domani 1 aprile. In sintesi si avrà un aumento medio nel costo delle bollette elettriche di circa 4€ annui, mentre la fattura del gas subirà un decremento annuo di circa 47€.

Secondo quanto riferito dall'Autorità questo innalzamento dell'elettricità è dovuto principalmente alla chiusura di alcune centrali nucleari francesi, presa lo scorso inverno per motivi di sicurezza, in quanto era stata trovata una falla nel cappotto che ricopriva il reattore nella centrale di Flamanville in Normandia.

Di conseguenza le centrali francesi utilizzavano tutta la produzione per il consumo interno e non distribuivano più energia fuori dai propri confini. Ciò ha spinto a far ripartire, qui da noi, le vecchie centrali a carbone, con conseguente aumento dei costi.

Inoltre, fa notare l'Aeegsi, l'incremento sarebbe stato maggiore se nel frattempo non fossero calati gli oneri di sistema per la riduzione degli incentivi sulle energie rinnovabili, che sovvenzioniamo con quella voce. Per quanto riguarda il gas, il calo del prezzo annuo è dovuto in piccolissima parte al calo del costo della materia prima, ma sopratutto al calo dei costi di trasporto e all'adeguamento dei contratti di lungo periodo che gli operatori di mercato hanno dovuto adattare ai prezzi cosiddetti spot.

Il passaggio al mercato libero garantirà risparmi reali?

Fino ad ora, e ancora per tutto quest'anno, i prezzi dell'energia elettrica e del gas naturale sono soggetti al Mercato di Maggior Tutela. A partire da gennaio non sarà più cosi. Milioni di famiglie, si stima circa 30 milioni solo in Italia, dovranno sapersi orientare in una selva di tariffe.

E dato che nel nostro paese, per tradizione o soltanto per pigrizia, si tende a rimanere con il vecchio fornitore, molti, sopratutto persone anziane probabilmente, subiranno il passaggio al mercato libero, più che gestirlo. E questo potrebbe avere come conseguenza immediata un aumento considerevole della loro bolletta.

Infatti, la concorrenza nel mercato libero avverrà sulla componente materia prima, mentre gli altri costi, essendo fissi, non varieranno.

Perciò è necessario che venga attuata una qualche forma di indirizzo o accompagnamento verso l'introduzione del mercato libero per tutte quelle categorie più rigide al cambiamento. Un buon suggerimento lo davano gli studiosi Anna Airoldi e Michele Polo in un articolo proprio a questo riguardo sul sito lavoce.info, ripreso anche dal Fatto Quotidiano di ieri 30/03/2017. In pratica i due esperti suggeriscono di creare delle offerte ad hoc per alcune categorie più deboli o meno informate, che comunque hanno sempre la possibilità di scegliere altri tipi di offerte.

In questo modo si potrebbe evitare un eccessiva sperequazione e tutelare meglio alcune fasce deboli della popolazione.