Il 9 marzo 2017 è stata approvata al Senato la legge delega Rei (reddito di inclusione) con 138 sì, 71 no e 21 astenuti. Lo Stato Italiano, dunque, nel 2017 metterà a disposizione 1,6 miliardi che diventeranno 1,8 miliardi nel 2018 per la lotta contro la povertà.

Cos'è il Rei?

Il Rei (reddito di inclusione) servirà da sostegno alle famiglie più indigenti che rientrano in determinati parametri:

  • Avere dei figli piccoli.
  • Dimostrare, tramite Isee, di avere un reddito annuo inferiore o pari a 3mila euro.
  • La somma di 480 euro è rivolta solo al capo famiglia e, oltre a possedere i requisiti sopra descritti, il beneficiario dovrà impegnarsi ad accompagnare i figli a scuola tutte le mattine, a non infrangere la legge, a garantire ai propri figli tutti i vaccini previsti dalla legge e, infine, ad accettare qualsiasi lavoro gli venga proposto dalle amministrazioni locali.

Per il momento, la cifra stanziata dallo Stato coprirà il fabbisogno del 25% delle famiglie più indigenti con figli a carico.

Soddisfatto il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano poletti che, dopo l’approvazione del ddl, ha affermato: "è solo il primo passo per la lotta contro la piaga della povertà del nostro paese, un paese da quasi un decennio sotto la morsa della crisi".

Inoltre è previsto che il Rei vada a sostituire il Sia (sostegno di inclusione attiva).

Quali sono le differenze tra Rei e Sia?

  • Il Rei avrà una regia a livello nazionale, mentre il Sia aveva una validità locale nel decidere a chi devolvere il contributo di solidarietà (Comuni e assistenti sociali).
  • Il Rei garantirà alle famiglie più indigenti 480 euro, mentre il Sia stanzia una cifra massima di 400 euro.
  • Il Rei verrà attuato nel pieno rispetto della privacy delle famiglie, senza il passaggio per gli enti locali, passaggio che molte famiglie ritenevamo umiliante e poco dignitoso.
  • Per il momento non sono ancora chiare la modalità con cui verranno versati i 480 euro: si parla di una speciale carta di credito o di bonifico bancario.

Speriamo questo sia solo il primo passo verso la lotta contro la povertà poiché, secondo gli ultimi dati Istat, i poveri assoluti in Italia sono 4,6 milioni, e le famiglie al di sotto della soglia d'indigenza sono 11 milioni.