Di ieri era la notizia della data del referendum sui voucher per il 28 maggio e oggi, invece, si apprende che il governo è già al lavoro per superare il referendum con un testo che dovrebbe diventare decreto legge in tempi brevi.

Si teme la scelta dei cittadini?

Solo ieri il Consiglio dei Ministri aveva decretato la data del referendum per sottoporre ai cittadini i quesiti posti dalla CGIL sulla responsabilità solidale negli appalti e sui #voucher. L'11 gennaio scorso la Corte Costituzionale chiamata all'esame dei quesiti posti aveva dichiarato l'inammissibilità solo in riferimento al referendum sull'articolo 18.

In precedenza e cioè a dicembre dello scorso anno la Corte di Cassazione aveva dichiarato la conformità alla legge dei quesiti referendari su voucher e appalti.

Domani si saprà qualcosa in più poiché la Commissione Lavoro della Camera dovrebbe approvare il testo da inviare all'aula. Oggi pomeriggio era previsto il termine emendamenti in Commissione e quindi il discorso rimane aperto.

Il dibattito sui voucher si è aperto già da qualche mese e sono sul tavolo diverse ipotesi tese a modificare questo strumento e a limitarne notevolmente i campi di utilizzo. Si è parlato di prestazioni che possono interessare gli studenti o i pensionati come lavori domestici, ripetizioni scolastiche o manifestazioni culturali e sociali.

In particolare con le modifiche si dovrebbero escludere o ridurre l'utilizzo nella pubblica amministrazione e nell'edilizia.

I voucher devono tornare a essere uno strumento pensato per le famiglie

Il #voucher dovrebbe ritornare a essere uno strumento pensato per le famiglie e soprattutto non un simbolo della precarietà del lavoro.

Anche la proposta fatta dalla segretaria generale della CGIL, Susanna Camusso, la quale su diversi mezzi stampa ha proposto di accorpare in un solo giorno - #electionday - referendum ed elezioni amministrative risponderebbe bene alle esigenze sbandierate da tutte le parti di abbattere i costi della politica e quindi potrebbe essere la soluzione congeniale considerato che ci saranno in primavera diversi comuni italiani chiamati al voto.