Lo scandalo dei paradise papers si arricchisce di un nuovo capitolo, a cura del settimanale L'Espresso e dei giornalisti Paolo Biondani, Gloria Riva e Leo Sisti. Tra gli altri, a finire sotto la lente d'ingrandimento c'è anche la famiglia Savoia. Il filone odierno riguarda le storie relative agli yacht di lusso raccontate nei documenti ottenuti dai tedeschi di Suddeutsche Zeitung, condivisi poi con l'Italia in esclusiva dal settimanale di Repubblica e Report, la trasmissione in onda su Rai Tre ogni lunedì in prima serata. Oltre ai reali, vengono citati anche imprenditori e personaggi vip molto noti in Italia, tra cui Flavio Briatore.
La barca dei Savoia nei Paradise Papers
I documenti dei Paradise Papers, svelati in Italia da L'Espresso e Report, includono anche lo yacht dei Savoia rimasto nelle acque di Malta e che apparterrebbe alla Sabaudia Shipping Company Limited, società registrata a La Valletta nel 1991. Interpellato dai giornalisti de L'Espresso, il segretario dei Savoia avrebbe confermato che Vittorio Emanuela è azionista della società citata qui sopra, sottolineando come la costruzione della barca risalga al 1997, sei anni dopo la presunta registrazione della Sabaudia Shipping Company Limited a La Valletta. Il segretario avrebbe infine dichiarato che "la società non esercita alcuna attività commerciale". Una conferma della natura ad uso personale dell'imbarcazione per la famiglia reale.
Contitolari della offshore maltese sarebbero anche altri due componenti dei Savoia, il figlio Emanuele Filiberto e la moglie del principe Vittorio Emanuele, Marina di Savoia. Ad oggi, la società risulterebbe ancora attiva. Come scritto nel paragrafo precedente, la registrazione risalirebbe al 1991, un anno piuttosto travagliato per il principe.
Infatti, in quel periodo risultava imputato di omicidio per la morte di un giovane turista, il 19enne Dirk Hamer, accusa dalla quale nello stesso anno venne assolto dalla corte d'assise di Parigi. L'episodio risaliva all'agosto del 1978, avendo per protagonista curiosamente un altro yacht, ormeggiato al largo dell'isola Cavallo, in Corsica.
I Paradise Papers includono anche Flavio Briatore
Il nome dell'imprenditore Flavio Briatore viene citato dai colleghi de L'Espresso all'interno dell'inchiesta sui Paradise Papers, in riferimento allo yacht che due anni fa costò la condanna in primo grado ad un anno e undici mesi al famoso imprenditore italiano. Il valore di Force Blue, questo il nome dell'imbarcazione, si aggirerebbe intorno ai 16 milioni di euro. Sarebbe registrato alle isole Cayman, ma intestato alla Autumn Sailing Limited, il cui titolare effettivo risulterebbe essere sempre Briatore. Una portavoce avrebbe riferito ai giornalisti del settimanale che la società ha esercitato attività commerciali, non limitandosi al possesso dello yacht ma acquistando anche altre imbarcazioni.