Banco Bpm ha chiuso in utile il primo esercizio successivo alla fusione tra il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano, con un risultato positivo di 557 milioni al quale ha contribuito la plusvalenza derivante dalla cessione della Aletti Gestielle Sgr. Tra le operazioni straordinarie figura anche un accordo con BNP Paribas per la cessione della Banca Depositaria che dovrebbe portare una plusvalenza nell'ordine di 200 milioni.
Fondamentale per il futuro del terzo gruppo bancario del paese e per la valutazione di eventuali altre operazioni di Merger & Acquisition sarà il profilo del de-risking che prevede un'accelerazione nella riduzione dello stock di NPL: sale da 8 a 13 i miliardi il target per le dismissioni che potrebbe accompagnarsi con la dismissione della piattaforma di credit management, replicando la strategia già implementata da Unicredit con la cessione di doBank e da intesa che sta trattando la vendita del 50% della divisione credit collection di Capital Light Bank.
I miglioramenti sul versante NPL
In un commento fornito in conference call, come riportato dal Sole 24 ore, l'amministratore delegato di Banco BPM ha ipotizzato che lo sforzo aggiuntivo sul fronte della riduzione NPL possa essere positivamente apprezzato dai regolatori della BCE assieme ai risultati raggiunti ad oggi. In particolare, il saldo netto dei crediti deteriorati, che nel 2016 ammontava a 16,2 miliardi si è ridotto quasi del 20% attestandosi sui 13 miliardi e segnando una contrazione del 6,8% importante anche rispetto al 30 settembre 2017. Il tasso di copertura risulta in crescita su tutti i deteriorati salendo di oltre 10 punti percentuali dal 37,5% del 2016 al 48,8% odierno e segna un miglioramento ancor maggiore sui NPL dove ha raggiunto il 58,9% (valore calcolato al netto degli stralci.
Prospettive 2018 e possibili operazioni M&A
Secondo quanto dichiarato pubblicamente dall'AD Castagna, anche nel 2018 dovrebbe l'istituto dovrebbe conseguire un utile soddisfacente e che tutti gli obbiettivi del piano industriale dovrebbero essere rispettati. Rimane aperta la partita di eventuali operazioni di aggregazione e fusione, un percorso nel quale l'esperienza di Banco BPM potrebbe costituire un modello di riferimento, soprattutto nei rapporti con le autorità regolamentari.
Se e quanto il terzo gruppo bancario prenderà parte a nuove operazioni straordinarie dipenderà anche da come gli istituti di media e più piccola dimensione minore affronteranno la ristrutturazione generale del settore.