E’ stata pubblicata la circolare con la quale l’Inps ufficializza l’estensione del bonus mamma alle donne straniere. L’Istituto si uniforma, in questo modo, alla recente sentenza del Tribunale di Milano che aveva giudicato illegittimo il meccanismo di assegnazione del sussidio di 800 euro alle neo-mamme dal quale erano escluse le straniere.
Grazie a questa estensione della platea di aventi diritto, saranno riesaminate anche le domande già presentate ed inizialmente escluse dal beneficio.
La sentenza che aveva bocciato il regolamento del bonus mamma
La sentenza che bocciava il precedente regolamento per l’assegnazione del bonus mamma era stata emessa lo scorso dicembre dal Tribunale di Milano in accoglimento della tesi dei sindacati e di numerose associazioni impegnate sul fronte dei diritti civili. Nella pronuncia i giudici avevano stabilito che è discriminante escludere dal bonus bebè le donne straniere prive di un permesso di soggiorno di lungo periodo.
La legge istitutiva del bonus, secondo la sentenza, pur demendando all’Inps la definizione delle regole di accesso al beneficio, non conferiva all’Istituto la facoltà di restringere la platea dei beneficiari escludendo le donne straniere.
Cosa prevede la circolare Inps che estende il bonus mamma alle donne straniere
L’ultima circolare Inps, quindi, recepisce la sentenza dei giudici milanesi estendendo anche alle neo mamme straniere in possesso di un permesso di soggiorno di breve durata l’assegno di 800 euro che spetta alle donne che si trovino almeno al settimo mese di gravidanza nel periodo tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2017.
La pubblicazione della circolare correttiva era stata anticipata dallo stesso presidente dell’Inps, Tito Boeri, nel corso della presentazione dell’Ape volontaria, accompagnando l’annuncio con le stime dell’Istituto secondo le quali l’estensione determinerà una spesa aggiuntiva di circa 18 milioni di euro mentre, fino ad oggi, le erogazioni ammontano a 320 milioni di euro a fronte di poco più di 400 mila domande esaminate ed approvate.
E’ comunque importante ricordare che, nel caso delle donne straniere, il bonus verrà corrisposto con riserva in attesa che venga preso in esame il ricorso presentato contro la sentenza del Tribunale. Questo vuol dire che, nel caso in cui i nuovi giudici ribaltino la sentenza, l’Inps potrà richiedere la restituzione degli assegni eventualmente già erogati.