La lira ha abbandonato le tasche degli italiani da ormai ben 16 anni, eppure i nostalgici della vecchia valuta sono ancora tantissimi: c'è, infatti, chi sostiene che sia stato proprio il passaggio all'euro ad aver portato con sé la difficile crisi economica, mentre altri ricordano semplicemente con nostalgia i tempi in cui la lira gestiva il mercato nazionale.
Per i più nostalgici, sono in arrivo ottime notizie: pare, infatti, che la lira possa tornare ad essere una valuta. Tuttavia, essa diventerà una criptovaluta, grazie ad un progetto avviato qualche anno fa con il nome di ITL, "Italian Lira".
Quando assisteremo al ritorno della lira come criptovaluta?
Secondo quanto dichiarato dal progetto ITL, a breve si arriverà al riutilizzo della lira sotto forma di criptovaluta, grazie alla piattaforma Blockchain di Ethereum. Le fasi di creazione e sviluppo del progetto sono tre e, fortunatamente, la prima è già stata portata a termine nel 2017, con la creazione e formazione del team di sviluppatori che si occuperanno del progetto e dei token ITL.
Nel 2018, invece, si è passati alla seconda, importantissima fase, ovvero la creazione di tutti quei sistemi che renderanno possibile l'insediamento della nuova criptovaluta, ovvero: la realizzazione del sito web, dei listing dei token già creati e la loro vendita.
Al termine di questa fase, inizierà il terzo ed ultimo passaggio, durante il quale gli sviluppatori si occuperanno della distribuzione e pubblicizzazione della lira e dello sviluppo dei terminali POS per i pagamenti sia nazionali che internazionali grazie al sistema Blockchain.
Molti cittadini truffati, ecco perché
Sfortunatamente vi è stata, pochi mesi fa, una forte polemica nei confronti della piattaforma italiana Bitgrail, poiché sarebbe sparita una somma pari a 17 milioni di Nano monete, per un valore di circa 159 milioni di dollari.
La Nano moneta è una valuta molto famosa e diffusa - quasi al pari dei Bitcoin - e, di conseguenza, i possessori si sono ritrovati al centro di una vera e propria bufera mediatica.
Nel mirino è finita soprattutto la sede italiana di Bitgrail, situata a Firenze. Al momento non si conoscono le cause di questo incredibile furto: c'è chi dà la colpa a Francesco Firano (amministratore di Bitgrail), e chi invece sostiene che non sia lui il responsabile, poiché sarebbe stato proprio Firano a lanciare l'allarme relativo alla sparizione della suddetta somma di Nano monete. Dopo lo scandalo Bitgrail, i cittadini italiani si fideranno ancora delle criptovalute?